Somalia: la Caritas locale denuncia un milione di sfollati interni
“Gli sfollati interni sono le principali vittime del conflitto e rappresentano ancora
il maggiore problema del Paese” afferma l’ultimo report di Caritas Somalia inviato
all’agenzia Fides. Nonostante la formazione di un nuovo governo e il miglioramento
delle condizioni di sicurezza in alcune aree del Paese, in Somalia almeno un milione
di persone vive in campi per sfollati. La maggior parte degli sfollati provengono
dalla regione di Juba (42%), Banadir (15%), Shabele (13%), Bay, Bakool e Gedo (15%);
il resto da altre parti del Paese. Il numero di somali rifugiati all’estero si è ridotto
sia per la crescente insicurezza nelle aree di confine sia, al contrario, per il miglioramento
delle condizione di sicurezza all’interno della Somalia. Le aree più insicure sono
quelle della parte centro-meridionale del Paese dove la presenza di gruppi legati
agli Shabaab provoca diversi scontri violenti con le Forze Amison (la missione africana
in Somalia alla quale si sono aggregate le truppe keniane che operano nell’area dall’ottobre
2011) e quelle del governo di Mogadiscio. Gli scontri causano una restrizione nella
libertà di movimento alle organizzazioni umanitarie e alle normali attività commerciali.
A Mogadiscio, il gran numero di sfollati pone seri problemi alle autorità locali.
Diverse persone che avevano occupato abusivamente degli edifici pubblici sono state
respinte nella parte centrale del Paese, mentre l’Unicef denuncia che i bambini di
strada (almeno 5.000) presenti nella capitale sono alla mercé di droga, criminalità
ed abusi. I Signori della guerra sono inoltre riapparsi dopo che gli Shabaab hanno
abbandonato la capitale, ed esercitano tentativi di controllo ed estorsione nei confronti
degli sfollati che vivono nei campi dell’area di Mogadiscio. Questo non impedisce
a Caritas Somalia di continuare le sue attività in collaborazione con i suoi partner
locali (come Waano, Women in Action Against Malnutrition) e internazionali (Trócaire,
Caritas Svizzera e Crs). (R.P.)