Egitto: Al-Azhar rigetta le minacce dei salafiti. Gli auguri natalizi ai copti ortodossi
Il 7 gennaio le autorità di al-Azhar faranno gli auguri di Natale alla comunità cristiana
copta ortodossa. Lo ha confermato - riferisce l'agenzia AsiaNews - Ahmed al-Tayeb,
grande imam di al-Azhar, la più importante università dell'islam sunnita. In tal modo
egli "rigetta" la posizione dei salafiti che lanciano minacce ai musulmani che vogliono
augurare o condividere il Natale con i loro concittadini cristiani. In un incontro
con il patriarca copto-ortodosso Tawadros II, al-Tayeb ha dichiarato che al-Azhar
"rifiuta e condanna le dichiarazioni di certi personaggi estremisti. Come tutti gli
anni anche nel 2013 faremo gli auguri alla comunità copta per un 'buon Natale'". Secondo
la tradizione ortodossa, che segue il calendario giuliano, la nascita di Gesù si festeggia
il 7 gennaio. Dall'inizio della 'Primavera araba', si sono moltiplicati i siti internet
e le televisioni che trasmettono i sermoni degli imam salafiti, molti di loro in carcere
durante il regime di Mubarak. Le minacce di morte contro i cristiani nei programmi
televisivi e sui giornali sono ormai un evento diffuso. Con la vittoria del "si" al
referendum sulla Costituzione che inserisce i dettami della sharia fra le fonti del
diritto, gli interventi dei leader radicali sono sempre più espliciti. Nei giorni
scorsi Hisham el-Ashry, leader salafita e fondatore del Promotion of Virtue and Prevention
of Vice Authority (Pvpva), ha minacciato i musulmani che fanno gli auguri di Natale
ai cristiani, definendoli "traditori" e "apostati". Il suo messaggio è stato rilanciato
da altri leader radicali, che sognano un Egitto totalmente islamico. El- Ashry ha
anche aggiunto che il suo movimento ha intenzione di convincere i cristiani a cambiare
religione, invitando anzitutto le donne a indossare il velo. In questo clima di tensione
i copti-ortodossi si preparano al Natale, sfidando la paura dell'islamizzazione dell'Egitto,
ma anche testimoniando la gioia di questa festività ai propri concittadini musulmani.
Nasser Abu Ghaly, insegnante di al- Shoubra, quartiere popolare del Cairo, racconta
che quest'anno i sentimenti sono contradditori: "Noi cristiani non abbiamo paura,
ma siamo preoccupati per i nostri figli e le nostre famiglie. Tuttavia, in quanto
copti ed egiziani abbiamo il diritto di pregare il nostro Dio". Al- Shubra è una zona
povera dove convivono cristiani e musulmani. Come in altri quartieri a maggioranza
cristiana del Cairo tutte le finestre e le terrazze sono addobbate a festa con luci
colorate, ghirlande, simboli religiosi. Qui vive la comunità della parrocchia della
Vergine e San Mina, che da anni festeggia il Natale insieme ai propri vicini musulmani
i quali spesso partecipano alla funzione religiosa e porgono i loro auguri alle famiglie
copte ortodosse. Fonti locali raccontano che anche per il 2013 la piccola chiesa sarà
piena di gente. Molti di loro seguiranno in silenzio la messa di mezzanotte sul sagrato
e dalla strada. Della chiesa di S. Mina ad al-Shoubra si è molto parlato alcuni mesi
fa, dopo un tentativo da parte dei salafiti di impadronirsi di un terreno della parrocchia
per trasformarlo in moschea. Il gesto non ha provocato scontri, ma è stata una evidente
minaccia alla comunità cristiana, proprietaria dello spazio dove sarebbe sorto un
nuovo salone parrocchiale. (R.P.)