Siria: per mons. Nazzaro "mai persa la speranza ma la pace è pagata a caro prezzo"
Buio e freddo avvolgono Aleppo dove la notte la temperatura scende a sotto lo zero.
Mancano elettricità e riscaldamento e a farne le spese sono soprattutto i bambini
che si ammalano. Il rischio di morire per freddo e stenti è alto, soprattutto per
chi vive nei campi profughi e per le strade perché a causa dell’embargo in Siria mancano
anche le medicine. È una testimonianza drammatica quella che da Aleppo mons. Giuseppe
Nazzaro, vicario apostolico di Aleppo dei Latini, racconta all'agenzia Sir . ”L’embargo
che hanno voluto le Nazioni Unite - dice - oltre a togliere i viveri ha privato la
popolazione delle medicine. È chiaro che in una situazione del genere se nei campi
dei rifugiati muore un bambino per il freddo, è normale visto che non ci sono neanche
le medicine per curarlo. Siamo senza gasolio, senza riscaldamento, senza gas per cucinare,
senza elettricità e senza pane. Ma noi qui abbiamo ancora un tetto sopra la testa,
che ci protegge. Chi vive invece sotto una tenda e peggio ancora per la strada, come
fa a sopportare il freddo? Qui la notte la temperatura scende sotto lo zero. Mi chiedo
se i signori che siedono al Palazzo di vetro, si pongono questo problema. Io non ho
mai perso la speranza - afferma il vescovo -. Prima o poi noi avremo la pace ma il
giorno in cui arriverà, sarà stata pagata a caro prezzo”. (R.P.)