60.000 i morti finora in Siria: i dati del commissario Onu per i diritti umani
60mila morti è il bilancio del conflitto in Siria. Lo denuncia l'Alto Commissariato
Onu per i diritti umani, che ha comparato i dati di sette diverse fonti, tra le quali
il governo siriano. Devastate dal conflitto, che dura da 22 mesi, le provincie di
Homs, Damasco, Aleppo, Deraa ed Hama. Marina Calculli:
Secondo
l’ONU le vittime nei 21 mesi di guerra civile siriana sono più di 60.000. E’ una cifra
che rivede nettamente al rialzo persino la previsione dell’Osservatorio Siriano per
i diritti umani, il cui calcolo tuttavia non tiene conto dei dispersi. E anche ieri
la giornata non è stata differente dalle altre: i raid dell’esercito si sono abbattuti
su diverse località. A Moadamyet al-sham una famiglia di 12 persone è stata sterminata
e in un villaggio a sud di Damasco un’esplosione di una stazione di servizio ha ucciso
oltre 40 persone in un colpo solo. Durante la notte erano state bombardate anche le
regioni di Deraa, Aleppo, Ilib e Deir al-Zor. Intanto Ankara fa sapere che circa una
ventina di disertori ha raggiunto ieri il suolo turco. Secondo un diplomatico tra
di essi ci sarebbe un generale, due colonnelli e diversi ufficiali e sottoufficiali.
Infine ieri è stata rivelata al mondo la notizia del rapimento di un giornalista statunitense,
James Foley, 39 anni, scomparso in Siria il 22 novembre, rapito da uomini armati assieme
un collega dall’identità ancora coperta per volere dei familiari. La famiglia di Foley
ha rotto il silenzio per chiedere la liberazione del prigioniero.