Nord Corea: Kim Jong-Un promette crescita e apre a Seul per uscire dalla crisi
Massimo sforzo per risollevare l’economia del Paese e porre fine alle storiche tensioni
con Seul. È quanto annunciato nel discorso di capodanno del leader della Corea del
Nord, Kim Jong-Un, trasmesso dalla tv di stato. Nel contempo, Kim Jong-Un ha dichiarato
che il suo Paese proseguirà nella politica di rafforzamento del proprio potenziale
militare. Ma come vanno lette le intenzioni del capo di Stato nordcoreano? Marco
Guerra lo ha chiesto a Rossella Ideo, docente di storia politica dell’Asia
orientale:
R. - All’interno
del Paese, Kin Jong-Un – questo giovane non ancora trentenne – vuole dimostrare che
ha a cuore il benessere del suo popolo. La cosa più importante è che c’è questa volontà
di creare, nella popolazione nordcoreana, l’idea che l’economia sia il suo principale
obiettivo, in modo da risolvere quelle che sono le enormi contraddizioni interne del
Paese. In secondo luogo, è un messaggio anche all’esterno: cerca cioè di proporsi
come un leader con cui è possibile allacciare un dialogo.
D. – Secondo molti
analisti, infatti, si tratta di aperture dettate dalla forte crisi economica che attanaglia
la Corea del Nord...
R. – Ricordiamoci che la Corea del Nord è in ginocchio
dalla prima metà degli anni ‘90: nel ’95, addirittura, c’è stata una carestia incredibile,
dove il Paese si è avvitato su sé stesso e l’economia è andata sempre peggiorando,
tanto da creare una questione enorme di malnutrizione, che continua tutt’ora. Quindi,
c’è questa idea di riottenere dal Sud forti aiuti economici e soprattutto investimenti.
E quest’ultima cosa sarà senz’altro più difficile.
D. – Seul risponderà a
questa mano tesa?
R. – A Seul è stata eletta – il 19 dicembre dello scorso
anno – la prima presidente donna, la signora Park Geun-hye, che già aveva detto di
avere intenzione di ristabilire quei rapporti con la Corea del Nord, che si sono interrotti
- nell’ultimo quinquennio - con la presidenza uscente. Però, la signora Park ha messo
il freno a quelle che sono le possibilità di investimenti in Corea del Nord, perché
c’è la grossa questione pendente dei progetti nucleari e missilistici della Corea
del Nord. Quindi, lì naturalmente ci sarà un freno.
D. – Il governo comunista
di Pyong Yang, tuttavia, resta uno dei sistemi più chiusi al mondo. Qual è al momento
la reale situazione sociale ed economica-politica all’interno del Paese?
R.
– E’ vero, è il Paese più chiuso al mondo. Quindi, noi abbiamo delle notizie che vanno
molto ben vagliate per avere, davvero, un’idea di quello che si sta svolgendo in Corea
del Nord. Economicamente è proprio lo Stato fallito per eccellenza. Non so quando
questo giovane leader riuscirà a trovare delle persone che hanno la capacità di sviluppare
l’economia in un sistema politico estremamente chiuso e piramidale. Il rilancio economico
presupporrebbe anche una leadership trasparente, cosa che assolutamente non è.