2013-01-02 08:08:38

Il card. Bagnasco: lo Stato difenda la vita più fragile


"Quale garanzia ci può essere se uno Stato non rispetta, non promuove, non accoglie, non difende la vita soprattutto la più fragile e la debole, anche quella vita che non ha neppure il volto, neppure la voce per imporre sé stessa ed il proprio diritto? Oppure se quella vita non ha più la voce perché l‘ha persa, in uno stato di incoscienza o di infermità mentale?". Lo ha chiesto l‘arcivescovo di Genova e presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, nel discorso che ha pronunciato martedì pomeriggio commentando il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata per la Pace. Nella sua riflessione - riferisce l'agenzia Sir - il cardinale non ha mai parlato di "eutanasia" ed "aborto" ma, ha sottolineato: "è evidente a chi pensiamo". "Quali garanzie - ha domandato ancora - ci possono essere se la comunità, non è in grado di accogliere o non vuole accogliere, per motivi anche i più umanitari a parole, ma in realtà temo, a volte, per motivi economici?". Quali garanzie può dare uno Stato, ha incalzato, se la comunità civile "non è in grado di accogliere la vita nella fase più ultima?". "Parliamo spesso degli ultimi - ha proseguito il cardinale - ma gli ultimi degli ultimi sono coloro che non possono opporre agli altri neppure la presenza, neppure un volto, tanto meno la voce". E‘ per questo che, ha domandato ancora: "una società siffatta, che garanzie potrà dare di difendere, accogliere, sostenere, promuovere, anche con grandi sacrifici, tutte le altre fragilità della vita umana?". Infatti, "se il cuore della società non è abbastanza grande, sensibile da commuoversi di fronte a queste situazioni ultime della fragilità umana, e non le accoglie perché dice di dover pensare alle altre fragilità, c‘è un circolo che non si può spezzare". Non c‘è giustizia senza verità ha aggiunto ricordando che "l‘etica sociale si fonda ed è garantita dall‘etica della vita". Entrambe "sono intimamente congiunte: l‘una fonda e garantisce l‘altra - afferma il cardinale Bagnasco - l‘altra invera la prima". (R.P.)
Ultimo aggiornamento: 3 gennaio 2013







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