Rendere grazie a Dio per i gesti di amore: così il Papa al Te Deum di fine anno
“Il cristiano è un uomo di speranza anche e soprattutto di fronte al buio che c’è
nel mondo”: così il Papa lunedì sera durante i Vespri per la Solennità di Maria Santissima
Madre di Dio e il Te Deum nella Basilica Vaticana, terminati con la visita
al presepe allestito in Piazza San Pietro. Il Pontefice, ribadendo il significato
profondo di questa celebrazione di fine anno, ha esortato i fedeli a rendere grazie
per ogni cosa e ad essere capaci di vivere in comunione per vincere il male con il
bene. Il servizio di Cecilia Seppia:
Nell’ora che
separa il vecchio dal nuovo, l’inizio, dalla fine di un anno facile o difficile, sterile
o ricco di frutti che sia stato, il Papa esorta i fedeli a recuperare la speranza,
a ringraziare Dio al di sopra di ogni cosa e a credere fermamente che nonostante tutto
ciò che accade, ci sia anche del bene in questo mondo, destinato a vincere, proprio
grazie a Gesù Cristo.
“Certo, a volte è difficile cogliere questa profonda
realtà, poiché il male fa più rumore del bene; un omicidio efferato, delle violenze
diffuse, delle gravi ingiustizie fanno notizia; al contrario i gesti di amore e di
servizio, la fatica quotidiana sopportata con fedeltà e pazienza rimangono spesso
in ombra, non emergono”.
Per questo dice Benedetto XVI è importante riuscire
ad andare oltre la notizia a sostare nel silenzio e nella preghiera per “trovare guarigione
dalle ferite del quotidiano”, ma anche per iniziare un cammino di conversione che
“ci renda capaci di generare solidarietà e comunione e di vincere il male con il bene”.
D’altronde – afferma – “il cristiano è un uomo di speranza soprattutto di fronte al
buio che c’è nel mondo”, buio e tenebra che dipendono dalle scelte sbagliate fatte
dall’uomo. Da qui l’auspicio che ogni credente nell’Anno della Fede recuperi la consapevolezza
che l’incontro con Cristo salva, ed è sorgente di vita vera.
“La fede in
Gesù permette un costante rinnovamento nel bene e la capacità di uscire dalle sabbie
mobili del peccato e di ricominciare di nuovo. Nel Verbo fatto carne è possibile,
sempre nuovamente, trovare la vera identità dell’uomo, che si scopre destinatario
dell’infinito amore di Dio e chiamato alla comunione personale con Lui. Questa verità,
che Gesù Cristo è venuto a rivelare, è la certezza che ci spinge a guardare con fiducia
all’anno che stiamo per iniziare”.
Ancora la riflessione del Pontefice
attraversa le sfide della Nuova Evangelizzazione, partendo proprio dalla città di
Roma e l’impegno apostolico e missionario lì dove la fede rischia di oscurarsi, stretta
tra cambiamenti socio-culturali e stili di vita improntati all’individualismo e al
relativismo etico.
“Anche Roma è una città dove la fede cristiana deve essere
annunciata sempre di nuovo e testimoniata in maniera credibile. Da una parte, il numero
crescente di credenti di altre religioni, la difficoltà delle comunità parrocchiali
ad avvicinare i giovani, il diffondersi di stili di vita improntati all’individualismo
e al relativismo etico; dall’altra parte, la ricerca in tante persone di un senso
per la propria esistenza e di una speranza che non deluda, non possono lasciarci indifferenti.
Come l’Apostolo Paolo (cfr Rm 1,14-15) ogni fedele di questa Città deve sentirsi debitore
del Vangelo verso gli altri abitanti”.
Infine il Santo Padre insiste sulla
formazione dei laici perché sappiano farsi eco del Vangelo in ogni in ogni ambito,
implementando soprattutto la pastorale familiare, per sostenere i genitori che devono
accompagnare i figli nel cammino cristiano, ma anche per recuperare quelle persone
che per vari motivi si sono allontanate dalla fede. Quindi la vicinanza alle famiglie
in difficoltà a chi è solo, povero, emarginato.
"Come già nei secoli passati,
anche oggi la Chiesa di Roma è chiamata ad annunciare e testimoniare instancabilmente
la ricchezza del Vangelo di Cristo. Questo anche sostenendo quanti vivono situazioni
di povertà e di emarginazione, come pure le famiglie in difficoltà, specialmente quando
devono assistere persone malate e disabili. Confido vivamente che le Istituzioni ai
vari livelli non faranno mancare la loro azione affinché tutti i cittadini abbiano
accesso a quanto è essenziale per vivere dignitosamente".