India: un'altra donna violentata e uccisa da 8 uomini. Cremato il corpo di Damini
Si sono tenuti stamani all'alba a New Delhi i funerali della giovane indiana 23enne
morta venerdì scorso dopo uno stupro di gruppo. Subito dopo, il corpo di Damini (così
viene chiamata la ragazza la cui identità non è stata rivelata) è stato cremato, come
vuole la tradizione induista. I sei violentatori, già arrestati, ora rischiano la
pena di morte, anche sotto la pressione dell'opinione pubblica. E' nostro compito
provare che questa "coraggiosa figlia d'India", una "vera eroina" che simboleggia
il meglio della gioventù indiana e delle donne "non sia morta invano", ha detto il
presidente della repubblica Pranab Mukherjee incontrando i familiari della ragazza.
E nonostante siano scesi in piazza in migliaia nelle città indiane per protestare
contro queste violenze, un’altra donna, 45 anni, è stata violentata e uccisa da 8
uomini nella città di Barasat nel Bengala occidentale. Il marito che accompagnava
la donna è stato picchiato e ora è ricoverato in ospedale nella vicina Calcutta.
Sulla
morte di Damini, Cecilia Seppia ha intervistato l’arcivescovo di Mumbai, il
cardinale Oswald Gracias:
R. – E’ una cosa tristissima da vedere nella
società indiana. Ci ha lasciati tutti sconvolti. Ho parlato di questa tragedia anche
a Natale. In questo momento di dolore siamo vicini alla famiglia, naturalmente. Io
penso che questo sia un momento per la società di ripensare ai propri principi, perché
abbiamo perso il senso dell’etica, della morale, dei valori. Forse questo è un momento
per abbracciare Gesù e così il rispetto della donna, il rispetto della persona secondo
i principi del Vangelo. Mettiamo di nuovo Gesù Cristo al centro della nostra vita.
D.
–Eminenza, cosa dovrebbe fare il governo a questo punto, servono misure concrete?
Cosa invece sta facendo la Chiesa?
R. – Personalmente, ritengo che le leggi
siano sufficienti, non dobbiamo avere nuove leggi. Ma è fondamentale il senso del
rispetto per la donna, così come attuare, finalmente, l’uguaglianza della donna e
dell’uomo nella società indiana. Dobbiamo riflettere sul perché sia avvenuta questa
cosa. La Chiesa fa molto per questa causa. Ci sono commissioni dedicate al miglioramento
della condizione delle donne. Anche nell’ambito della nostra Conferenza episcopale
abbiamo una Commissione che lavora per i diritti delle donne. Nella mia diocesi di
Mumbai ieri si sono riuniti per discutere le cause di tutto questo e cosa possiamo
fare perché questo non accada di nuovo nel futuro. In tutte le parrocchie di Mumbai
si pregherà e durante l’omelia della Messa si ribadirà l'appello al rispetto per la
donna.