2012-12-30 09:27:58

India: un'altra donna violentata e uccisa da 8 uomini. Cremato il corpo di Damini


Si sono tenuti stamani all'alba a New Delhi i funerali della giovane indiana 23enne morta venerdì scorso dopo uno stupro di gruppo. Subito dopo, il corpo di Damini (così viene chiamata la ragazza la cui identità non è stata rivelata) è stato cremato, come vuole la tradizione induista. I sei violentatori, già arrestati, ora rischiano la pena di morte, anche sotto la pressione dell'opinione pubblica. E' nostro compito provare che questa "coraggiosa figlia d'India", una "vera eroina" che simboleggia il meglio della gioventù indiana e delle donne "non sia morta invano", ha detto il presidente della repubblica Pranab Mukherjee incontrando i familiari della ragazza. E nonostante siano scesi in piazza in migliaia nelle città indiane per protestare contro queste violenze, un’altra donna, 45 anni, è stata violentata e uccisa da 8 uomini nella città di Barasat nel Bengala occidentale. Il marito che accompagnava la donna è stato picchiato e ora è ricoverato in ospedale nella vicina Calcutta.

Sulla morte di Damini, Cecilia Seppia ha intervistato l’arcivescovo di Mumbai, il cardinale Oswald Gracias:

R. – E’ una cosa tristissima da vedere nella società indiana. Ci ha lasciati tutti sconvolti. Ho parlato di questa tragedia anche a Natale. In questo momento di dolore siamo vicini alla famiglia, naturalmente. Io penso che questo sia un momento per la società di ripensare ai propri principi, perché abbiamo perso il senso dell’etica, della morale, dei valori. Forse questo è un momento per abbracciare Gesù e così il rispetto della donna, il rispetto della persona secondo i principi del Vangelo. Mettiamo di nuovo Gesù Cristo al centro della nostra vita.

D. –Eminenza, cosa dovrebbe fare il governo a questo punto, servono misure concrete? Cosa invece sta facendo la Chiesa?

R. – Personalmente, ritengo che le leggi siano sufficienti, non dobbiamo avere nuove leggi. Ma è fondamentale il senso del rispetto per la donna, così come attuare, finalmente, l’uguaglianza della donna e dell’uomo nella società indiana. Dobbiamo riflettere sul perché sia avvenuta questa cosa. La Chiesa fa molto per questa causa. Ci sono commissioni dedicate al miglioramento della condizione delle donne. Anche nell’ambito della nostra Conferenza episcopale abbiamo una Commissione che lavora per i diritti delle donne. Nella mia diocesi di Mumbai ieri si sono riuniti per discutere le cause di tutto questo e cosa possiamo fare perché questo non accada di nuovo nel futuro. In tutte le parrocchie di Mumbai si pregherà e durante l’omelia della Messa si ribadirà l'appello al rispetto per la donna.











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