Vertice dei centristi con Monti. I commenti dei giornalisti europei sulla politica
italiana
Altra giornata di grandi manovre politiche in Italia. Il Pd ha ufficialmente candidato
capolista Pietro Grasso che lascia l’antimafia; è nato il nuovo movimento "Centro
democratico", di Tabacci e Donadi; ma l’appuntamento principale è il vertice in corso
tra Mario Monti e i centristi che dovrebbe definire forma e composizione della lista
o federazione di liste, che lo sosterrà. E oggi arriva anche il rinnovato auspicio
da parte del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che nelle prossime elezioni
prevalga “una politica alta per il bene del Paese”. Ma come l’Europa valuta i cambiamenti
in corso nel panorama politico italiano, a partire dal ruolo guida dei centristi,
che potrebbe avere Mario Monti? Gabriella Ceraso ne ha parlato con i colleghi
Dimitri Deliolanes, della radio televisione Ellenica, e Martina Bachstein corrispondente
della Sueddeutsche Zeitung. Dimitri Deliolanes:
R. – Sicuramente,
Monti giocherà un ruolo di primo piano. In Grecia non se ne parla, perché non hanno
capito bene la situazione: credono che sia una candidatura contro Berlusconi. Però,
sicuramente, nei commenti che ci sono stati finora, il modo in cui ha presentato la
sua candidatura è stato criticato. E’ stata una maniera molto impropria di scendere
– o salire – in politica.
D. – Ancora austerity e ancora molta Europa se si
affermerà la linea Monti: la Grecia rischia di essere più sola?
R. – Il governo
Monti è stato un prezioso alleato per la Grecia: questo bisogna dirlo. Ed ha anche
sostenuto le ragioni di un cambiamento della politica economica europea. Certo, un
pò timidamente e tenendo conto, un po’ troppo conto, dei rapporti di forza all’interno
dell’Unione Europea. Sicuramente, però, un cambiamento nel governo italiano ci sarà,
chiunque vinca. Non nel senso demagogico ma un cambiamento favorevole nei riguardi
dei Paesi più problematici dell’Europa,e la Grecia è tra questi.
D. – Andrea
Martina Backstein, la Germania non ha mai nascosto la sua passione per Monti e
per le sue scelte. Ma ci sono ad oggi nuove ipotesi che potrebbero essere appoggiate
e sostenute egualmente dalla linea tedesca?
R. – La cosa più importante per
la Germania – e non soltanto per la Germania – sarà una politica o un governo che
siano affidabili. Bersani, ad esempio, non è molto conosciuto in Germania, però ha
sempre avuto contatti intensi con i socialdemocratici; un personaggio come Montezemolo,
poi che è conosciuto per la sua carriera nell'industra, pare essere un punto di riferimento,
rispetto ai tanti che abbiamo conosciuto prima di Monti. Ovviamente, chiunque venga
eletto, alla fine, sarà accettato; la cosa più importante, ripeto, è che sia affidabile
…
D. – Credi che all’estero, in particolare in Germania, si noti una maggiore
mobilità politica in Italia?
R. – Sì: probabilmente, è all’inizio. Non è ancora
molto chiaro poi come si svolgerà la creazione di questo nuovo polo, delle liste …
i lavori sono ancora in corso. Però, un cambiamento sicuramente viene seguito con
grande attenzione, in termini molto positivi.
D. – Il futuro dell’Italia oggi
si guarda con maggiore serenità, o si hanno ancora paure anche sulla sua sorte?
R.
– Preoccupazione c’è, ancora, perché la crisi non è finita, ma per nessuno, in Europa.
Penso però che si veda che è possibile cambiare qualcosa e svolgere una politica più
coerente, più affidabile. Le grandi preoccupazioni dell’anno scorso sicuramente si
sono calmate.