Siria. Il vescovo Nazzaro: le autorità di Aleppo apprezzano le parole del Papa. Chiese
piene a Natale
Il governatore di Aleppo, Mohammad Vakhid Akkad, accompagnato da altre autorità politiche
locali, ha voluto incontrare giovedì i vescovi e i sacerdoti cattolici riuniti nella
città siriana per porgere loro gli auguri in occasione delle festività natalizie.
In tale occasione, il governatore ha espresso il proprio apprezzamento per le frasi
che Benedetto XVI ha dedicato alla tragica situazione siriana nel suo Messaggio natalizio.
Lo racconta all'agenzia Fides mons. Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico di Aleppo
dei Latini. “Noi vescovi e sacerdoti cattolici di Aleppo - riferisce a Fides il presule
- eravamo riuniti per il nostro ritiro mensile. Quest'anno, vista la situazione,
avevamo cancellato le tradizionali visite ufficiali che si svolgono in occasione del
Natale. Ma il governatore ha saputo del nostro incontro ed è voluto venire lui stesso
per salutarci e dirci anche che aveva molto apprezzato le parole intense che il Papa
ha pronunciato il giorno di Natale a favore della pace in Siria. I capi delle nazioni
- commenta mons. Nazzaro - devono fare di tutto per fermare il conflitto: stanno distruggendo
un Paese intero, e chiunque prevarrà, alla fine si troverà davanti solo un cumulo
di macerie, umane e materiali”. La regione di Aleppo continua ad essere teatro di
battaglia. Negli ultimi giorni forze ribelli e lealisti si combattono per il controllo
dell'aeroporto militare. In questa situazione stravolta, il vescovo confessa che in
città tanti cristiani hanno potuto vivere “in santa gioia cristiana” almeno il giorno
del Natale: “Le Messe - racconta a Fides - la sera del 24 dicembre sono state anticipate,
per permettere a tutti di tornare a casa presto. Io ho celebrato in cattedrale - continua
il presule - alle 16, mentre in parrocchia la Messa è iniziata alle 17. Anche il 25
dicembre, alla Messa delle 10 e a quella di mezzogiorno, la cattedrale e la parrocchia
latina erano stracolme di fedeli. Lo stesso è accaduto nelle chiese degli altri riti.
Una cosa sorprendente, se si pensa ai tanti che sono fuggiti dalla città o che sono
sfollati. In questo momento, tutti vengono in chiesa per cercare un conforto e una
parola di consolazione, che non trovano da nessun'altra parte. Si sentono spari e
cannonate da tutte le parti. Non capiamo da dove partono e dove arrivino: sappiamo
solo - afferma mons. Nazzaro - che portano dovunque morte e distruzione”. (R.P.)