2012-12-28 08:08:02

Monti prepara la lista, apprezzamenti dall'Osservatore Romano. Berlusconi attacca


In Italia prosegue il dibattito sull’annuncio di Mario Monti di volersi impegnare in politica. Oggi il premier uscente incontrerà i leader centristi. Critiche dal Pdl, cautela dal Pd. E l’Osservatore Romano giudica positivamente l’espressione “salire in politica” usata da Monti. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Dalla conferenza stampa di fine anno di domenica scorsa, tutto il dibattito politico ruota attorno alla salita in politica di Mario Monti. Dibattito intanto sull’espressione utilizzata, che per l’Osservatore Romano rappresenta il senso di un impegno nobile, la risposta alla domanda appunto di politica alta, in sintonia peraltro con il messaggio ripetuto in questi anni dal capo dello Stato Napolitano. Dai partiti le reazioni sono di diversa natura. Critiche continuano ad arrivare dal Pdl, che lavora ad un alleanza con la Lega. Per Berlusconi Monti dice di salire in politica perché aveva un rango inferiore a quello di presidente del Consiglio. La cura di Monti contro la crisi è stata completamente sbagliata, afferma l’ex premier, convinto che l’Imu si possa davvero abolire. Su Monti perplessità ma maggiore cautela da parte del Pd, che presenta intanto la candidatura del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Il segretario Bersani spiega che il governo di centrosinistra avrà più attenzione all’equità e al lavoro, ma sarà pronto comunque al confronto con lo schieramento che sosterrà il premier uscente. Forma e composizione di questo schieramento potrebbe essere decisa oggi, nel vertice delle forze centriste con lo stesso Monti, che vorrebbe chiudere subito l’accordo per lavorare alla scelta dei candidati.

E sull’agenda di Mario Monti, Alessandro Guarasci abbiamo sentito Edoardo Patriarca, segretario della Comitato organizzatore delle Settimane Sociali:RealAudioMP3

R. - Nasce una realtà che fa riferimento all’Europa, e che soprattutto fa riferimento al Partito popolare europeo. In questi anni abbiamo sentito la mancanza, in questo strano bipolarismo, di una forza politica liberale. Credo che questo sia un passo in avanti, così che finalmente si abbia un partito popolare europeo non populista, non demagogico e che non rincorra gli spiriti animali e i mal di pancia degli italiani; ecco, che non coltivi quei mal di pancia ma che piuttosto li risolva.

D. - Secondo lei, è più alternativo al Pd o al Pdl? Insomma con chi è la competizione?

R. - Sembra che in questo caso Monti sia dentro il contenitore del Partito popolare europeo e quindi stia cercando di ricomporre quell’area. Il partito che lo stesso Monti andrà a costruire, semmai lo farà, sarà chiaramente alternativo ai partiti socialisti e democratici che sono collocati in Europa in un altro contesto; quindi penso anche al Partito democratico. Credo che nella stagione che verrà, forse troveremo finalmente due forze politiche che sono finalmente europee e che gareggeranno nella capacità di rinnovare questo Paese in una prospettiva liberale. Magari sarà un liberal conservatore, un liberal riformista… Vedremo poi come queste parole acquisteranno un significato nuovo nella stagione che verrà e spero che arrivi presto.

D. - Lei come vede il ruolo di coloro che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa in questa nuova formazione?

R. - Se in questa nuova formazione i cattolici potranno essere protagonisti - come non lo sono stati in questi anni di fatto, sempre un po’ marginali nelle varie formazioni - credo che porterà del bene a questo Paese. Noi abbiamo svolto una Settimana Sociale di Reggio Calabria sotto il segno di un’agenda per il Paese, un’agenda di speranza per il futuro… Credo che già in quell’agenda, ci fossero dei semi perché appunto questa presenza dei cattolici nella politica sia finalmente efficace e sia finalmente anche generativa di qualcosa di nuovo.

D. - Possiamo parlare, secondo lei, di una nuova stagione di riproposta di contenuti al di là delle ideologie?

R. - Credo che Monti, in questa sua agenda, recuperi il senso di una politica che cerca di risolvere i problemi delle persone, delle famiglie, delle imprese sotto il segno del bene comune. Finalmente parliamo di bene comune, di Paese, di questioni da affrontare perché questo Paese torni a crescere. In fondo, il metodo Monti è stato già sperimentato dai cattolici a Reggio Calabria. Quel metodo, è il metodo di Reggio Calabria, quando noi decidemmo insieme a 1200 delegati e scegliemmo quattro - cinque grandi priorità per questo nostro Paese. Credo che questo sia lo stile che Monti abbia scelto e credo che sia lo stile giusto per fare politica.







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