Il 2012 di Benedetto XVI, un anno vissuto coraggiosamente
Un anno vissuto intensamente e coraggiosamente. Nel 2012, Benedetto XVI ha compiuto
due viaggi internazionali, a Messico e Cuba e in Libano, e quattro visite in Italia,
tra cui ai terremotati dell’Emilia Romagna. Ha preso parte all’Incontro Mondiale delle
Famiglie, ha indetto l’Anno della Fede, presieduto il Sinodo per la Nuova Evangelizzazione.
Il Papa è inoltre approdato su Twitter ed ha pubblicato il suo ultimo volume sulla
figura di Gesù di Nazareth. Fede, famiglia, pace tra i temi maggiormente presenti
nel suo Magistero in questo anno che ha visto anche un forte impegno per la trasparenza
in Vaticano. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Pastore mite
e fermo. E coraggioso. Nel 2012, un anno particolarmente intenso anche sul piano personale,
Benedetto XVI affronta con decisione le sfide per la vita della Chiesa, ad intra
e ad extra. A partire dai suoi viaggi internazionali che ridanno speranza alle
popolazioni incontrate. A marzo, il Papa torna nel Continente latinoamericano, visitando
il Messico e Cuba. In terra messicana, denuncia la violenza, la corruzione e il narcotraffico
con toni vibranti che ricordano l’appello di Giovanni Paolo II contro la mafia, ad
Agrigento. In terra cubana, invece, il Papa chiede coraggio alle autorità dell’Avana
e alla comunità internazionale:
“Cuba y el mundo necesitan cambios…” “Cuba
ed il mondo - avverte - hanno bisogno di cambiamenti, ma questi ci saranno” solo se
ognuno si interroga sulla verità e “si decide a intraprendere il cammino dell'amore,
seminando riconciliazione e fraternità”. E proprio nel segno della riconciliazione,
avviene lo storico viaggio apostolico in Libano, a settembre. In una regione dilaniata
dalla violenza, con la Siria sconvolta dalla guerra civile alle porte, il Papa si
fa pellegrino di pace. Toccante l’incontro di Benedetto XVI a Beirut con i giovani
siriani, cristiani e musulmani, ai quali dedica parole di coraggio e speranza:
“Il
faut que l’ensemble du Moyen-Orient…” “E’ necessario - è la sua esortazione
- che l’intero Medio Oriente, guardando voi, comprenda che i musulmani e i cristiani,
l’Islam e il Cristianesimo, possono vivere insieme senza odio, nel rispetto del credo
di ciascuno, per costruire insieme una società libera e umana”. La visita in Libano
abbraccia idealmente tutta la regione. Motivo del viaggio è, infatti, la consegna
dell’Esortazione apostolica “Ecclesia in Medio Oriente”, frutto del Sinodo dei vescovi
mediorientali tenutosi, in Vaticano, nell’ottobre del 2010. Quest’anno, invece, è
la volta del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione. Un tema che sta particolarmente
a cuore a Benedetto XVI che, per affrontare questa sfida, ha creato anche un dicastero
ad hoc. Il Papa ribadisce, con forza, che la Chiesa “esiste per evangelizzare”
e che tutti i battezzati sono chiamati all’impegno dell’evangelizzazione:
“Tutti
gli uomini hanno il diritto di conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo; e a ciò corrisponde
il dovere dei cristiani, di tutti i cristiani – sacerdoti, religiosi e laici –, di
annunciare la Buona Notizia". (Messa di chiusura del Sinodo, 28 ottobre)
Legato
al tema della Nuova Evangelizzazione è l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI
nel 50.mo del Concilio Vaticano II e nel 20.mo della promulgazione del Catechismo
della Chiesa cattolica. Un Anno che il Papa affida a Maria, in una visita al Santuario
di Loreto sulle orme di Giovanni XXIII. “Se oggi la Chiesa propone un nuovo Anno della
fede e la nuova evangelizzazione - afferma il Papa - non è per onorare una ricorrenza,
ma perché ce n’è bisogno, ancor più che 50 anni fa!”. E sottolinea che la Chiesa è
chiamata a far indietreggiare il processo di “desertificazione spirituale”:
“Ecco
allora come possiamo raffigurare questo Anno della fede: un pellegrinaggio nei deserti
del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale: non bastone,
né sacca, né pane, né denaro, non due tuniche – come dice il Signore agli Apostoli
inviandoli in missione (cfr Lc 9,3), ma il Vangelo e la fede della Chiesa, di cui
i documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II sono luminosa espressione”. (Messa
per l’apertura dell’Anno della Fede, 11 ottobre 2012)
Il 2012 di Benedetto
XVI è anche fortemente contraddistinto dall’impegno per valorizzare la famiglia, sempre
più minacciata come ricorda anche nel discorso natalizio alla Curia Romana. A maggio,
a Milano, si celebra il VII Incontro mondiale delle famiglie. A loro, a genitori e
figli, il Papa affida un compito straordinario: voi, afferma, siete “l’unica forza
che può veramente trasformare il mondo”. Il grande raduno resta memorabile anche per
le parole che il Papa rivolge, con amore paterno, alle coppie separate:
“Mi
sembra un grande compito di una parrocchia, di una comunità cattolica di fare realmente
il possibile perché esse sentano di essere amate, accettate, che non sono ‘fuori’
anche se non possono ricevere l’assoluzione e l’Eucaristia; devono vedere che anche
così vivono pienamente nella Chiesa”.(Festa delle testimonianze, 2 giugno).
Se
a Milano, la dimensione della visita è più internazionale che italiana, il Papa non
manca di compiere altre visite in Italia: a Loreto, come ricordato per l’Anno della
fede e il 50.mo del Concilio, ad Arezzo e San Sepolcro e, soprattutto ai terremotati
dell’Emilia Romagna e della Lombardia. A Rovereto di Novi, tra i centri più colpiti,
il Papa commosso assicura la vicinanza spirituale e concreta della Chiesa:
“La
Chiesa vi è vicina e vi sarà vicina con la sua preghiera e con l’aiuto concreto delle
sue organizzazioni, in particolare della Caritas, che si impegnerà anche nella ricostruzione
del tessuto comunitario delle parrocchie”. (Visita a Rovereto di Novi, 26 giugno)
In
questo anno, il Papa pubblica anche un Motu proprio sul servizio della carità
e uno che istituisce la Pontificia Accademia di latinità. Eleva all’onore degli altari
sette nuovi Santi e proclama “Dottori della Chiesa” San Giovanni d'Avila e Santa Ildegarda
di Bingen. Crea inoltre 28 cardinali, in due concistori: uno a febbraio, l’altro a
novembre. Tante le nomine importanti, tra le quali spicca quella di mons. Gerhard
Ludwig Müller a nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. E’
un anno, questo, anche di sofferenza personale per il Papa che si vede tradito in
casa propria. A maggio, viene arrestato il suo aiutante di camera per la sottrazione
di documenti personali diffusi poi dai mass media. E’ il culmine del cosiddetto “Vatileaks”
che vedrà anche un processo e una condanna a carico di Paolo Gabriele al quale il
Pontefice concederà la grazia pochi giorni prima di Natale. Nel pieno della dolorosa
vicenda, il Papa confida ai fedeli i suoi sentimenti. L’amarezza è forte, ma non prevale:
“Gli
avvenimenti successi in questi giorni circa la Curia ed i miei collaboratori hanno
recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante
la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove la Chiesa è guidata dallo Spirito
Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino”.
(Udienza generale, 30 maggio 2012)
Coraggio e trasparenza il Papa chiede
anche nella gestione dello Ior. Un processo che porta a dei risultati significativi.
A luglio, infatti, l’autorità europea “Moneywal” giudica positivamente le misure prese
in Vaticano per la prevenzione del riciclaggio di denaro. Durante l’anno, il settimo
del suo Pontificato, il Papa non lesina energie per annunciare il Vangelo a più persone
possibili. Lo fa nelle celebrazioni, in udienze ed incontri e ancora visitando parrocchie,
carceri e istituti caritativi. Uno sforzo che il Pontefice porta anche nel “Continente
digitale”. Il 12 dicembre, Benedetto XVI approda su Twitter. Il suo primo tweet, durante
l’udienza generale, è un evento mondiale che viene seguito in diretta dai principali
network internazionali. In meno di un mese, il suo account in 8 lingue, @Pontifex
supera i due milioni di follower. Un successo è, infine, anche la pubblicazione del
libro “L’infanzia di Gesù” con il quale il Papa conclude la sua trilogia su Gesù di
Nazareth. Un dono per tutti coloro, credenti e non, che sono in ricerca della verità.