Monti prepara la lista, apprezzamenti dall'Osservatore Romano. Berlusconi attacca
Mario Monti lavora alla sua lista. Berlusconi attacca il professore mentre nel Pd
si annuncia un’altra eccellente candidatura. Apprezzamento dell'Osservatore Romano.
FrancescaSabatinelli:
Un altro nome
a sorpresa per il Partito democratico, quello del procuratore capo antimafia Piero
Grasso che ha chiesto al Csm un’aspettativa elettorale. La formalizzazione avverrà
domani, in un incontro con la stampa alla quale prenderà parte anche Bersani. Secondo
indiscrezioni ad avvicinare Grasso sarebbero stati anche alcuni montiani, ma per il
Pd è cosa fatta e il nome del magistrato potrebbe aprire la lista in Lombardia. Sulla
candidatura di Monti intanto continuano le reazioni. Sarcastica quella di Berlusconi,
per il Cavaliere Monti ha ragione a dire che “sale” in politica “perché aveva un rango
inferiore a quello di presidente del Consiglio” , e poi aggiunge: “Io ho detto ‘sceso
in campo’ perché avevo un rango superiore”. Di tono completamente diverso l’Osservatore
Romano. Il quotidiano vaticano definisce l’espressione ‘salire in politica’ come “un
appello a recuperare il senso più alto e più nobile della politica”. Per il Pd parla
Fassina, responsabile economico, convinto che quello di Monti non sia più un ruolo
super partes, visto che ha “definito arcaica la sinistra, attaccando la Cgil e Vendola”.
Appoggio al professore dal senatore Pd Ichino, in avvicinamento a Verso la Terza Repubblica
di Montezemolo, per il quale la lista Monti “ha una sua vocazione maggioritaria e
il programma del professore su molte cose è più di sinistra di quello di Bersani”.
E mentre resta aperta la questione di una lista unica per Monti o di più liste federate
tra loro, la polemica investe lo spazio televisivo concesso a Berlusconi. Dopo l’intervento
di un gruppo di parlamentari del Pd, la Rai promette di riservare lo spazio agli altri
leader politici.
E sull’agenda di Mario Monti, AlessandroGuarasci
ha intervistato EdoardoPatriarca, segretario della Comitato organizzatore
delle Settimane Sociali:
R. - Nasce una
realtà che fa riferimento all’Europa, e che soprattutto fa riferimento al Partito
popolare europeo. In questi anni abbiamo sentito la mancanza, in questo strano bipolarismo,
di una forza politica liberale. Credo che questo sia un passo in avanti, così che
finalmente si abbia un partito popolare europeo non populista, non demagogico e che
non rincorra gli spiriti animali e i mal di pancia degli italiani; ecco, che non coltivi
quei mal di pancia ma che piuttosto li risolva.
D. - Secondo lei, è più alternativo
al Pd o al Pdl? Insomma con chi è la competizione?
R. - Sembra che in questo
caso Monti sia dentro il contenitore del Partito popolare europeo e quindi stia cercando
di ricomporre quell’area. Il partito che lo stesso Monti andrà a costruire, semmai
lo farà, sarà chiaramente alternativo ai partiti socialisti e democratici che sono
collocati in Europa in un altro contesto; quindi penso anche al Partito democratico.
Credo che nella stagione che verrà, forse troveremo finalmente due forze politiche
che sono finalmente europee e che gareggeranno nella capacità di rinnovare questo
Paese in una prospettiva liberale. Magari sarà un liberal conservatore, un liberal
riformista… Vedremo poi come queste parole acquisteranno un significato nuovo nella
stagione che verrà e spero che arrivi presto.
D. - Lei come vede il ruolo di
coloro che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa in questa nuova formazione?
R.
- Se in questa nuova formazione i cattolici potranno essere protagonisti - come non
lo sono stati in questi anni di fatto, sempre un po’ marginali nelle varie formazioni
- credo che porterà del bene a questo Paese. Noi abbiamo svolto una Settimana Sociale
di Reggio Calabria sotto il segno di un’agenda per il Paese, un’agenda di speranza
per il futuro… Credo che già in quell’agenda, ci fossero dei semi perché appunto questa
presenza dei cattolici nella politica sia finalmente efficace e sia finalmente anche
generativa di qualcosa di nuovo.
D. - Possiamo parlare, secondo lei, di una
nuova stagione di riproposta di contenuti al di là delle ideologie?
R. - Credo
che Monti, in questa sua agenda, recuperi il senso di una politica che cerca di risolvere
i problemi delle persone, delle famiglie, delle imprese sotto il segno del bene comune.
Finalmente parliamo di bene comune, di Paese, di questioni da affrontare perché questo
Paese torni a crescere. In fondo, il metodo Monti è stato già sperimentato dai cattolici
a Reggio Calabria. Quel metodo, è il metodo di Reggio Calabria, quando noi decidemmo
insieme a 1200 delegati e scegliemmo quattro - cinque grandi priorità per questo nostro
Paese. Credo che questo sia lo stile che Monti abbia scelto e credo che sia lo stile
giusto per fare politica.