2012-12-27 14:19:23

I vescovi asiatici: lanciare la Nuova Evangelizzazione senza paura e con rinnovata passione


Rilanciare la Nuova Evangelizzazione in Asia con “rinnovata passione” senza farsi indurre “alla letargia e al pessimismo” dalle grandi sfide che “minacciano il tessuto della nostra società, la stabilità della famiglia e la visione di fede della stessa comunità cristiana”, ma lasciandosi invece guidare dallo “Spirito Santo che agisce nel mondo, nel profondo del nostro essere, nei segni dei tempi e in tutto ciò che è autenticamente umano”. Questa l’indicazione di fondo contenuta nel messaggio finale della recente Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali d’Asia (Fabc) ospitata quest’anno per la prima volta in Vietnam e dedicata al tema: “I quarant’anni della Fabc e le sfide dell’Asia”. Per sei giorni più di 100 delegati si sono confrontati sulle grandi sfide all’evangelizzazione nei propri Paesi oggi: dalla globalizzazione al rapporto con le culture; dal dialogo interreligioso al tema della libertà religiosa; dalla lotta alla povertà alla difesa delle popolazioni indigene; dalle migrazioni all’ecologia. Ne è emerso un quadro articolato, ma anche una comune convinzione: la necessità di vivere insieme in Asia “una spiritualità della Nuova Evangelizzazione”, cercando le ricchezze dello Spirito Santo nelle tradizioni asiatiche dove sono presenti “i semi di quella nuova umanità che ha sete della pienezza della vita in Gesù”. Il documento finale indica quindi dieci percorsi per la Nuova Evangelizzazione nel Continente: a cominciare dall’incontro personale con Gesù Cristo, “senza il qualche nessuno potrà toccare il cuore dell’Asia” e dalla “passione per la missione” di cui sono un modello esemplare i santi e i martiri che ci spronano a “condividere l’amore unico di Gesù per il mondo intero”. I nuovi evangelizzatori in Asia, prosegue il messaggio, non devono poi perdere mai di vista il Regno di Dio, che va visto non come realtà “separata dal mondo”, “poiché l’annuncio di Gesù tocca ogni aspetto della vita e luogo della società”. Per essere efficaci essi devono poi impegnarsi ad essere “testimoni e promotori della comunione con Dio, con l’altro e con il Creato”: in un continente afflitto da crescenti tensioni e conflitti che aspira all’armonia, “tutti i membri della Chiesa – clero, laici, uomini donne, giovani e bambini – sono chiamati ad essere evangelizzatori, costruttori di pace e di comunione”. In questo senso il dialogo, inteso come “capacità di percepire la presenza nascosta di Dio nei poveri, nella ricchezza delle culture, nella varietà delle religioni, nella profondità di ogni cuore umano” deve diventare “il nostro modo di vita”. Inoltre, nella grande missione evangelizzatrice in Asia, “la silenziosa, ma eloquente testimonianza di un’autentica vita cristiana richiede una presenza umile, un approccio dialogico che comprenda una vita contemplativa e di preghiera”. Ma il nuovo evangelizzatore in Asia non deve perdere di vista la dimensione profetica della sua missione: “Essere profetico – spiega il messaggio – significa essere consapevoli, con la guida dello Spirito Santo, delle contraddizioni del mondo asiatico e denunciare ciò che degrada e spoglia i figli di Dio della loro dignità”. Egli è quindi chiamato a proteggere “la dignità umana di tutti, soprattutto delle donne e dei bambini e di coloro che sono ridotti a vivere come non persone”. Da ciò discende la solidarietà con le vittime della globalizzazione, dell’ingiustizia, dei disastri naturali e nucleari, del terrorismo e del fondamentalismo. Collegato alla spiritualità di comunione è poi la difesa dell’ambiente: l’assemblea condanna l’abuso “egoistico e miope” del Creato finalizzato solo al profitto e che ha contribuito al surriscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Resta, infine, per il nuovo evangelizzatore la fermezza della fede fino all’estremo sacrificio sull’esempio dei martiri cristiani che anche l’Asia ha dato sin dagli arbori del cristianesimo. In conclusione, i vescovi asiatici esortano il “piccolo gregge di Gesù” presente in Asia a non avere paura e ad annunciare con coraggio il Vangelo ai miliardi di abitanti del continente che costituiscono il 60% della popolazione mondiale. “Dalla nostra - affermano - abbiamo la straordinaria ricchezza della nostra fede, Gesù Cristo, dono unico di Dio all’umanità”. (A cura di Lisa Zengarini)







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