In Siria 90 morti. Strage di bambini in un villaggio
Ennesimo massacro in Siria in seguito a raid governativi nella provincia di Raqqa,
con oltre 30 morti. Circa 90 invece le vittime complessive degli scontri di ieri e
tra questi, 27 sono bambini. Intanto si registra una nuova defezione tra le fila del
regime: è il capo della polizia militare che accusa Assad di aver usato armi chimiche
su Homs durante un attacco la vigilia di Natale. Il servizio di Cecilia Seppia:
Un’altra strage
in Siria con decine di morti, 17 solo bambini tutti sotto i 10 anni massacrati dalle
bombe del regime. E’ accaduto nella provincia di Raqqa al confine con la Turchia e
la denuncia arriva dagli attivisti che hanno divulgato un video, trasmesso dalla tv
Al Arabya, mostrando i resti delle vittime. Altri morti in varie parti del Paese,
soprattutto tra Damasco e Aleppo. E così il bilancio di questo conflitto senza fine,
secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani sale a oltre 45 mila morti, 100
mila se si considerano i tanti detenuti e soldati governativi di cui non si ha notizia.
Intanto il regime continua a perdere pezzi: di oggi le dimissioni del capo della polizia
militare Al Shallal che si unisce ai ribelli e punta il dito contro Assad, accusandolo
di aver usato armi chimiche su Homs durante un attacco alla vigilia di Natale. Sul
fronte diplomatico, resta l’impegno del mediatore di Onu e Lega Araba Brahimi che
rimarrà in Siria fino a domenica prossima nel tentativo di far entrare in vigore il
piano internazionale per risolvere la crisi. Le opposizioni hanno già fatto sapere
che bocceranno qualunque proposta preveda la permanenza del regime di Assad.