In Italia, Monti guiderà uno schieramento: annuncio in conferenza stampa
Mario Monti non si candiderà in prima persona alle prossime elezioni politiche del
24 e 25 febbraio, ma è pronto a guidare uno schieramento e dunque in sostanza a candidarsi
alla premiership. Lo ha spiegato lo stesso presidente del Consiglio uscente questa
mattina nella conferenza stampa di fine anno a Palazzo Chigi. Monti ha ringraziato
il capo dello Stato Napolitano per l’intuizione che ha dato vita al governo e per
essere stato sempre prodigo di discreti ma illuminanti consigli durante la vita dell’esecutivo.
Servizio di Giampiero Guadagni.
La notizia arriva
quasi a conclusione della conferenza stampa, quando Monti ha fatto chiarezza sul suo
futuro politico. Non mi schiero con nessuno, ma appoggio e semmai sono pronto a guidare
uno schieramento che sostenga un’agenda per l’impegno comune e ad assumere le responsabilità
che mi venissero affidate dal Parlamento. Contano le idee e la credibilità di intenti,
- osserva Monti - che propone un Manifesto fondato sulla necessità di non distruggere
ciò che è stato fatto quest’anno con il sacrificio di tutti gli italiani. Il premier
uscente dunque chiede di non sottrarsi alle linee guida dell’Europa; e di rinunciare
a promesse illusionistiche come togliere l’Imu e ridurre altre tasse. Una frecciata
questa all’ex premier Berlusconi, per il quale Monti ha avuto parole nello stesso
tempo di gratitudine e sbigottimento: faccio fatica a seguire la linearità del suo
pensiero, spiega Monti per il quale non c’erano le basi per accogliere la sua proposta
di mettersi alla testa dei moderati. Ancora prima Monti aveva spiegato che le sue
dimissioni sono state un atto dovuto dopo la dichiarazione di sostanziale sfiducia
in aula a Montecitorio, lo scorso 7 dicembre, del segretario del Pdl Alfano, per il
quale il governo tecnico ha peggiorato la situazione ed è stato condizionato soprattutto
dal Pd. Piuttosto, Monti ha riscontrato cespugli di volontà riformista a destra e
sinistra e resistenze di segno opposto: sul tema giustizia dal centrodestra, su lavoro
e questioni sociali dalla sinistra. E arroccamenti trasversali sui costi della politica.
Monti rivendica: ora l’emergenza economica è superata, l’Italia ne è uscita a testa
alta senza ricorso ad aiuti finanziari dell’Europa o del Fondo monetario internazionale.
Le sfide per la prossima legislatura sono la crescita e le riforme istituzionali,
sfide per le quali - conclude Monti - ci vogliono maggioranze larghe.