21/12/12, profezia di rinascita, non solo di catastrofe
Anna Casella, antropologa, Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia La categoria
della morte e della rinascita sta dentro ogni calendario liturgico e rituale. Chi
ripropone la cosiddetta profezia 'Maya' non fa che enfatizzare, e rendere contemporaneo,
un elemento presente in tutte le tradizioni culturali. Colpisce, invece, lo sfondo
nichilista sul quale la profezia viene pensata, sottolineando solo l'elemento della
catastrofe e dimenticando l'aspetto della rinascita. Nella saggezza delle culture,
anche quelle popolari, quando si parla di morte s'intende parlare della vita. Forse,
come molti hanno già detto, la 'profezia' è anche il segno di un diffuso sentimento
della fine del nostro modello di civiltà. Secondo alcune frettolose interpretazioni
del calendario Maya il 21 dicembre 2012, data in cui si conclude un ciclo iniziato
tremila anni prima di Cristo, coinciderebbe con la fine del mondo o con un periodo
di profonde trasformazioni. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)