Natale a casa per i marò. Cappellano militare: per l’India sono persone credibili
I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone potranno passare il Natale in Italia
con le loro famiglie. Lo ha stabilito ieri l'Alta Corte del Kerala, accogliendo la
richiesta di una licenza di due settimane, per trascorrere le festività a casa. Un
gesto che va "preso per quello che è", spiega ad AsiaNews padre Giuseppe Faraci, missionario
comboniano e cappellano militare: non una scorciatoia per chiudere la vicenda, ma
"una concessione fatta a dei ragazzi che meritano. L'India ha riconosciuto sempre
il loro comportamento irreprensibile". La Corte ha fissato il rientro in India per
il 10 gennaio 2013, e un deposito di garanzia di 60 milioni di rupie (circa 828mila
euro). Inoltre, le autorità italiane dovranno fornire indirizzi, contatti telefonici
e aggiornare il commissariato di Kochi dei movimenti di Girone e Latorre. Secondo
il sacerdote, che ha seguito i due militari del battaglione San Marco sin dall'inizio
del caso, "al di là delle azioni dei due governi - indiano e italiano - loro hanno
dimostrato di essere delle persone credibili". Ora, aggiunge, "vengono per una vacanza.
È un grande momento di gioia. Dopo vedremo di riprendere le fila di tutto, nella speranza
di risolvere al meglio questa vicenda". I due marò sono gli unici accusati per la
morte di due pescatori indiani, Jelestein e Ajesh Binki, nell'incidente del 15 febbraio
scorso con la petroliera italiana Enrica Lexie, al largo delle coste del Kerala. (R.P.)