Corea del Sud: la conservatrice Park Geun-hye è la prima donna presidente
"Mi batterò per i bisogni della gente, manterrò le promesse e avvierò un'era di felicità”.
Così, la conservatrice nazionalista Park Geun-hye che ha vinto le elezioni in Corea
del Sud, diventando la prima donna presidente. La neo capo dello Stato, figlia dell’ex
dittatore Park, ha ottenuto il 51,6% delle preferenze. Su questa elezione, Giancarlo
La Vella ha intervistato l’esperto di Estremo Oriente, Francesco Sisci,
del Sole 24 Ore:
R. – Ci sono
due aspetti. In Asia, c’è un'approvazione generale per gli "eredi". Le donne arrivano
al potere, ma sono sempre figlie o mogli di qualcuno: la Aquino nelle Filipppine,
la Bhutto in Pakistan, la stessa Gandhi in India. C’è questa tendenza in Asia di preferire
gli "eredi". Questo conferma anche un valore fortemente conservatore, che probabilmente
si rifletterà nella linea politica futura coreana. Questa si manifesta però su due
fronti: probabilmente, una linea, anche più decisa, nei confronti della Corea del
Nord, ma è anche possibile una linea non morbidissima con il Giappone, con il quale
sono in corso aspre contese territoriali sulle Isole Takeshima, che non sono un territorio
di poco conto.
D. – Con queste elezioni possiamo considerare archiviato, almeno
per il momento, il tentativo di riunificazione della penisola coreana?
R. -
Credo che le possibilità di riunificazione della penisola non siano reali. Quello
che però noi non possiamo considerare archiviata è una maggiore apertura alla trattativa
tra Nord e Sud. In qualche modo il successo del recente esperimento missilistico da
parte di Pyongyang ha consolidato la posizione del presidente Kim Jong-un. Inoltre,
autorevoli osservatori americani vedono al Nord segni che indicano un qualche processo
di riforme. Oggi la figlia del dittatore Park, quello che ha avuto un confronto tra
i più duri con il Nord e che ha lanciato un grande programma di rinnovamento e di
sviluppo nel suo Paese, forse ha tutte le carte in regola per poter trattare con l'altra
Corea senza essere considerata una traditrice della patria. In teoria, quindi, un
ammorbidimento dei toni potrebbe essere possibile. Detto questo, però, dobbiamo vedere
se succederà qualcosa di positivo o se ci sarà invece un inasprimento del confronto.