20 anni del Catechismo: Gesù è la chiave per interpretare tutta la Bibbia
La comprensione della Bibbia non può essere solo frutto di un atto individuale, ma
deve essere messa a confronto con l’insegnamento della Chiesa. Questo principio viene
sottolineato con chiarezza dal Catechismo della Chiesa Cattolica, nella parte in cui
il testo sviluppa il rapporto tra la Rivelazione e la sua trasmissione. Il gesuita
padre Dariusz Kowalczyk ne parla nell’ottava puntata della sua rubrica dedicata
ai 20 anni dalla pubblicazione del Catechismo:
La trasmissione
della Rivelazione divina si realizza in due modi: attraverso la Tradizione e con la
Sacra Scrittura. Questi due modi – come insegna il Catechismo – “sono tra loro strettamente
congiunti e comunicanti” (CCC 80).
La Chiesa considera la Bibbia la “norma
suprema” della fede. Non soltanto quindi consideriamo le Sacre Scritture un testo
profondamente religioso, ma riteniamo che esso sia ispirato dallo stesso Dio. La Bibbia,
in quanto tale, è dunque libera da ogni errore relativamente alla nostra salvezza.
Questo vuol dire che nei testi biblici ci possono essere per esempio delle imprecisioni
a carattere storico o geografico, dovute ai limiti dell’autore umano, ma la verità
che Dio ci ha voluto rivelare ai fini della nostra salvezza è senza errore.
Nella
Bibbia troviamo la vera Parola di Dio riportata dalla lingua dell’uomo. Perciò – come
leggiamo nel Catechismo – “la fede cristiana non è ‘una religione del Libro’” (CCC
108). Il Nuovo Testamento non è caduto dal cielo, ma è un frutto della predicazione
delle prime comunità cristiane. Per questo le Scritture vanno lette e interpretate
nella Tradizione vivente di tutta la Chiesa. Questo principio non ci impedisce una
lettura individuale della Bibbia. Anzi, siamo invitati a farlo sistematicamente. La
nostra comprensione personale deve però essere messa al confronto con l’insegnamento
della Chiesa. Leggendo le diverse pagine della Bibbia dobbiamo ricordare che il suo
centro è costituito da Gesù. La sua morte e la sua risurrezione sono dunque la chiave
interpretativa di tutta la Bibbia.
Leggiamo dunque le Sacre Scritture, individualmente
e insieme alla Chiesa, scoprendo la moltitudine dei sensi che esse contengono. Per
invogliarci a tale lettura, il Catechismo ci ricorda le famose parole di san Girolamo:
“L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” (CCC 133).