Rwanda: la Caritas lancia un programma triennale di aiuti per le famiglie
« Usaid Gimbuka »: si intitola così il programma lanciato tre giorni fa dalla Caritas
del Rwanda, insieme all’organizzazione statunitense Usaid. Il progetto ha una durata
triennale (2013-2015) e mira a sostenere le popolazioni in difficoltà per la realizzazione
di uno sviluppo autonomo e nutrizionale delle famiglie. L’iniziativa, informa il sito
web della Conferenza episcopale del Rwanda, “si realizzerà in quattordici distretti
del Paese”. Presentando ufficialmente il progetto, padre Oreste Incimata, segretario
generale della Caritas ruandese, ha ricordato l’impegno portato avanti dall’organismo
episcopale sin dal 1960, anno della sua creazione, e svolto in tre settori - salute,
sviluppo e opere sociali – che coinvolgono oltre 26mila comunità ecclesiali di base.
Evidenziando, poi, “la maturità raggiunta” dalla Caritas, che dal 2000 è completamente
autosufficiente e non riceve più aiuti esterni, padre Incimata ha sottolineato che
“questa maturità ha reso possibile il partenariato con Usaid”. Nello specifico, il
programma triennale prevede di migliorare lo stato nutrizionale delle donne incinte
o affette dal virus Hiv, così come di aiutare 36mila bambini minori di 5 anni e di
assistere oltre 14mila orfani, fornendo ai più piccoli il materiale scolastico e agli
adulti le competenze necessarie per raggiungere, in famiglia, l’autosufficienza economica
ed alimentare. In quest’ottica, padre Incimata ha auspicato anche una maggiore diffusione
del sistema “warrantage”, che consiste nell’erogazione di crediti ai contadini a fronte
di stock di prodotti agricoli. Esso, infatti, “tutela gli agricoltori dalle speculazioni
e garantisce i prezzi di mercato”. Infine, il delegato di Usaid, Silver Richard, ha
messo in luce l’obiettivo primario dell’iniziativa, ovvero ridurre del 44% il tasso
di ritardo nella crescita per i bambini rwandesi colpiti dalla malnutrizione. (I.P.)