2012-12-17 13:47:31

Mali: al lavoro nuovo governo di transizione, ne fanno parte militari e nordisti


30 ministri tra cui quattro militari ai posti chiave: si presenta così il nuovo governo di transizione guidato da Diango Cissoko, già al lavoro dopo la sua formazione annunciata sabato sera. Domenica il primo ministro ha avuto colloqui con alcune componenti dell’esecutivo mentre per oggi ha convocato i coordinamenti delle principali formazioni politiche maliane. Del nuovo gabinetto fanno parte alcuni membri del governo uscente, tra cui Tienan Coulibaly riconfermato all’Economia e Tiemam Hubert Coulibaly agli Esteri. Fonti della società civile hanno già fatto notare che “tutta la transizione si regge sui militari” a cui sono andati quattro dicasteri cruciali: alla Difesa c’è ancora il colonnello Yamoussa Camara mentre la Sicurezza interna è andata al generale Tiefing Konaté e l’Amministrazione territoriale al colonnello Moussa Sinko Coulibaly. Un quarto uomo in divisa è stato scelto alla direzione dei Trasporti e delle Infrastrutture, il luogotenente Abdoulaye Koumaré. “Sono chiamati a rilevare la sfida della transizione. Devono dimostrare con provvedimenti concreti che meritano la fiducia in loro deposta” ha dichiarato Fatoumata Ciré Diakité, esponente della società civile nel Fronte unito per la salvaguardia della democrazia e della Repubblica (Fdr, anti-giunta militare). Oltre ai ministeri assegnati a due donne – Diané Mariam Koné (Pesca e Allevamento) e Alwata Ichata Sahi (Famiglia) – l’elemento di novità consiste nella partecipazione di tre ministri originari delle tre principali comunità del Nord, i songhai, gli arabi e i tuareg. Tra le priorità della squadra di Cissoko, già definita “governo di missione” - riferisce l'agenzia Misna - c’è la riunificazione del territorio del Mali – con il recupero delle regioni settentrionali controllate da diversi gruppi armati – e l’organizzazione di elezioni per concludere la transizione. Ex mediatore della Repubblica, laureato in giurisprudenza, Cissoko aveva servito da segretario generale alla Presidenza della Repubblica durante gli anni di governo di Moussa Traoré, un militare rovesciato nel 1991 dopo oltre 22 anni al potere. E’ stato nominato la scorsa settimana dopo che il suo predecessore Cheick Modibo Diarra era stato costretto a rassegnare le dimissioni dietro pressioni del capitano Amadou Haya Sanogo, autore del colpo di stato dello scorso 22 marzo ai danni dell’allora presidente Amadou Toumani Touré. Dopo la formazione del nuovo esecutivo di transizione, i paesi vicini della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) hanno gli occhi puntati su Bamako. “Speriamo che il governo, il presidente maliano Dioncounda Traoré e la classe politica riusciranno a parlare con una sola voce e ad allinearsi sulle posizioni regionali in vista della formazione di una forza africana per liberare il Nord” ha dichiarato il capo di stato senegalese Macky Sall durante una sua visita a Conakry (Guinea). Il mese scorso i 15 Stati membri della Cedeao hanno approvato un piano di intervento militare che prevede il dispiegamento di 3300 soldato per riconquistare entro un anno le regioni settentrionali del Mali controllate dagli islamici di Ansar Al Din e del Mujao, ma anche dei tuareg del Mnla. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu deve ancora pronunciarsi in modo formale su questo piano accolto con non poche perplessità, tra cui quelle espresse dal segretario generale, Ban Ki-moon. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.