2012-12-17 18:11:43

Lo sport educa l'uomo alla vita


RealAudioMP3 Anche nel mondo dello Sport i giovani rischiano talvolta di imboccare "vicoli ciechi". Lo ha rilevato Benedetto XVI nel discorso agli atleti premiati alle Olimpiadi e Paraolimpiadi di Londra, ai quali si e' rivolto "come a dei campioni-testimoni, con una missione da compiere: possiate essere validi modelli da imitare". "La pressione di conseguire risultati significativi non deve mai spingere a imboccare scorciatoie come avviene nel caso del doping", ha ricordato rivolto ai campioni, auspicando poi che "lo stesso spirito di squadra sia di sprone ad evitare questi vicoli ciechi, ma anche di sostegno a chi riconosce di avere sbagliato, in modo che si senta accolto e aiutato". Benedetto XVI si e' rivolto direttamente ai dirigenti, agli allenatori e ai diversi operatori sportivi: "siete chiamati - ha scandito - ad essere testimoni di buona umanita', cooperatori con le famiglie e le istituzioni formative dell'educazione dei giovani, maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida". "L'atleta che vive integralmente la propria esperienza si fa attento al progetto di Dio sulla sua vita, impara ad ascoltarne la voce nei lunghi tempi di allenamento, a
riconoscerlo nel volto del compagno, e anche dell'avversario di gara", ha osservato Papa Ratzinger che ha citato in merito il beato Giovanni Paolo II, sottolineando che "l'esperienza
sportiva puo' contribuire a rispondere alle domande profonde che pongono le nuove generazioni circa il senso della vita, il suo orientamento e la sua meta". (a cura di Davide Dionisi e Luca Collodi)










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