2012-12-17 16:34:35

Enti non-profit e scuole paritarie, paghi l'Imu e chiudi l'attività


RealAudioMP3 Dietro la vicenda del pagamento dell'Ici da pare della Chiesa, su cui i mass-media hanno spesso speculato, c'è una questione gravissima per il futuro del Terzo settore italiano, e quindi non solo degli enti cattolici, non altrettanto raccontata dai mezzi di comunicazione. Il recente regolamento del Governo sulle esenzioni per gli immobili utilizzati da enti non-profit, tra cui molti istituti scolastici paritari, ha messo molti di questi davanti all'obbligo di pagare una tassa che li costringe, automaticamente, alla chiusura. "E' una situazione che sta creando problemi gravissimi, considerando che la legge ha anche un valore retroattivo al 2012" spiega Paolo Beni, membro del coordinamento del Forum del Terzo settore e presidente Arci. "Abbiamo il sentore che molte organizzazoni si trovino di fronte alla scelta drammatica di non rispettare la legge oppure pagare l'Imu e interrompere l'attività". "Parliamo di un settore - continua Beni - che svolge un servizio prezioso di coesione sociale e di sostegno alle fasce più deboli. La normativa attuale è confusa e contraddittoria. Non eccepiamo che l'esenzione sia riconosciuta solo agli enti che operano senza fini di lucro e con una comprovata utilità sociale. Ma la norma definisce 'attività commerciali' anche quelle attività economiche che gli enti-non profit svolgono nell'ambito del perseguimento delle proprie attività istituzionali di interesse sociale. Sono parametri per definire la 'commerciabilità' che, tra l'altro, sono in contrasto con la legislazione fiscale. Noi chiediamo di rivedere questo provvedimento, cambiandolo anche in forma retroattiva, con una sanatoria".
Di norma confusa parla anche Luigi Morgano, segretario nazionale della Federazione delle scuole materne di ispirazione cristiana (Fism). "Il testo va chiarito . Prevede, infatti, l'obbligo del pagamento dell'Imu anche per le scuole paritarie, a meno che 'non chiedano solo una retta simbolica, o che copra solo una porzione della spesa sostenuta per il servizio'. E' una scelta compiuta per adeguarsi alle indicazioni dell'Unione Europea che però ignora un'altra indicazione che ci arriva dall'Europa: permettere, attraverso il sostegno statale alle scuole paritarie, la libertà di scelta in campo educativo". "Senza gli aiuti statali, in costante diminuzione da dieci anni, - prosegue Morgano - è infatti impossibile abbassare le rette scolastiche. In più la situazione socio-economica delle famiglie si è aggravata. Una situazione di questo genere non è sostenibile per molti istituti paritari perché molti costi - quelli per il riscaldamento, il personale, i pasti - non sono sopprimibili. Non si può svolgere questo servizio in deficit. Molte parrocchie e congregazioni si sono fatte carico del risanamento, ma se la situazione va avanti il rischio di chiusura per molti istituti obbligati al pagamento dell'Imu è reale". (A cura di Fabio Colagrande)











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