Egiziani in piazza contro la nuova Costituzione, in vista della seconda tornata referendaria
Resta alta la tensione in Egitto, dopo la prima tornata sabato scorso del Referendum
sul nuovo progetto di Costituzione promosso dai sostenitori del presidente Morsi.
Ondata di proteste da parte dei movimenti di opposizione dopo che i Fratelli musulmani
già ieri mattina avevano rivendicato la vittoria dei sì. Indetta per domani una manifestazione
di piazza per contestare la Costituzione. Il servizio di Roberta Gisotti:00:01:00:60
Bisognerà
aspettare fino a sabato prossimo 22 dicembre, seconda giornata di voto, per conoscere
l’esito referendario sul controverso testo di Costituzione, sostenuto dal partito
Giustizia e Libertà, braccio politico dei Fratelli musulmani, che già ieri mattina
cantavano vittoria, nonostante cifre ufficiali non ve ne siano, neanche sulla partecipazione.
Finora hanno votato circa la metà degli elettori, in 10 dei 27 governatorati, e all’appello
mancano ancora 25 milioni di voti. Al grido di vittoria dei Fratelli musulmani ha
fatto da contraltare la denuncia di brogli da parte del Fronte di salvezza nazionale,
la coalizione contraria al presidente Morsi che raggruppa i più importanti movimenti
di sinistra e liberali. Irregolarità sono state anche riscontrate anche da diverse
Organizzazioni non governative. Per questo il Fronte inviso al partito del presidente
ha lanciato un appello alla mobilitazione, invitando tutti gli Egiziani a scendere
in piazza domani “per difendere le loro libertà, evitare frodi e respingere il progetto
di Costituzione”.
Ma cosa preoccupa di questo nuovo testo costituzionale, voluto
dai Fratelli musulmani ed ispirato ai principi della sharia? Ce lo spiega il gesuita
egiziano, padre Samir Khalil Samir, al microfono di Antonella Palermo:00:00:38:66
R.
– La loro visione è che la religione islamica deve governare tutti gli aspetti della
vita, sia privata che comunitaria. Privata, è una questione che riguarda ognuno, e
questo è accettabile, ma imporre una determinata visione di una specifica religione
questo è intollerabile. Diciamo chiaramente: la maggioranza dei musulmani non cerca
questo e non lo vuole. Ma come ovunque, una minoranza attiva e fanatica può fare molto
più male che la grande maggioranza.