Seggi aperti in Egitto per il referendum sulla Costituzione
In Egitto alta affluenza alle urne per la prima giornata di voto per il discusso referendum
sulla costituzione voluto dal presidente Mohamed Morsi. La commissione elettorale
ha deciso di prorogare di altre due ore l'apertura dei seggi che già era stata prorogata.
Si voterà dunque fino alle 23 locali, le 22 in Italia. Per le opposizioni, i Fratelli
Musulmani mirano a truccare il risultato della tornata. Per questo hanno lanciato
un appello ai responsabili per garantire la trasparenza. Della campagna elettorale
e delle tensioni in Egitto, Fausta Speranza ha parlato con Giuseppe Acconcia,
giornalista free lance che si trova al Cairo:
R. – Il Paese,
negli ultimi giorni, si è diviso su tutto. Da una parte, i Fratelli musulmani e i
salafiti hanno puntato sul fare campagna elettorale nelle moschee, per spingere gli
elettori ad andare a votare per il sì. Dall’altra parte, invece, il "Fronte nazionale
di salvezza" si è trovato a fare campagna elettorale all’ultimo momento: pensava di
dover boicottare il voto ma poi tutti i leader dell’opposizione, a cominciare dal
premio nobel per la pace Mohamed el Baradei, hanno deciso di partecipare per dire
no al testo costituzionale. Non solo, la campagna elettorale si è svolta in un clima
di grande tensione perché il 22 novembre scorso il presidente ha emesso un decreto
che ha ampliato i suoi poteri e quindi da quel momento le tensioni si sono esacerbate
tanto da arrivare al voto in un clima di totale divisione.
D. – Quali le differenziazioni
tra città e zone rurali?
R. – Senz’altro i Fratelli musulmani hanno un controllo
diretto nelle province … e quindi in quelle zone hanno fatto campagna elettorale nelle
fabbriche, tra i contadini, tra gli operai; mentre, il "Fronte nazionale di salvezza
nazionale" ha un controllo un po’ più rilevante nelle grandi città. Questo è successo
ad Alessandria, al Cairo, a Suez e nelle città dove si vota oggi. Ricordo che oggi
si vota in 27 regioni e nella prossima tornata elettorale, quella del 22 dicembre,
si voterà nelle restanti. Le questioni fondamentali che vengono sollevate dai gruppi,
dai due fronti opposti, riguardano vari punti che sono estremamente controversi. Primo,
la legittimità dell’assemblea costituente. Secondo il "Fronte di salvezza nazionale",
l’Assemblea costituente è già illegittima e quindi per questo la costituzione nasce
illegittima, nasce non adeguata per le richieste della rivoluzione. E ancora ci sono
altri punti controversi del testo costituzionale: dalla mancanza di giustizia sociale,
alla mancanza di diritti per le minoranze e per le donne, alla discrezionalità dei
poteri presidenziali, che in qualche modo sono stati già accresciuti dal decreto presidenziale.
Ma, di contro, viene sottolineato il grande cambiamento che viene da un’applicazione
più ampia della legge islamica e quindi il Fronte che invece sostiene il sì, in qualche
modo, considera la nuova Costituzione un passo avanti, perché sostengono che si tornerebbe
alla stabilità di un Paese che, dal 25 gennaio 2011, vive in continua tensione.
D.
- Tu sei al Cairo, qual è la situazione della popolazione? C’è più speranza o più
preoccupazione?
R. – Gli egiziani sono estremamente preoccupati per come si
stanno svolgendo le operazioni di voto, per le violenze che ci sono state nei giorni
scorsi, per l’uso che è stato fatto da parte dei Fratelli musulmani, in alcuni casi,
di atti di violenza indiscriminata, come quelli che si sono verificati nei giorni
scorsi intorno al Palazzo presidenziale e che hanno portato alla morte di un giornalista
e di 10 persone. Quindi, in qualche modo, le tensioni, gli scontri sono dietro l’angolo,
ma l’altro punto che il Fronte nazionale solleva è la possibilità di brogli. Non sarà
supervisionata la campagna elettorale da osservatori internazionali com’era avvenuto
alle elezioni presidenziali e quindi il pericolo principale è che il fatto che il
voto si tenga in due giorni non consecutivi - oggi e il prossimo 22 dicembre - fa
temere che ci possano esser brogli. Questo rende ancora più tesa l’atmosfera di questi
giorni, dopo le grandi manifestazioni di martedì scorso e di ieri.