2012-12-15 15:19:36

Mons. Sako esorta i Paesi occidentali ad aiutare i cristiani a rimanere in Iraq


I Paesi europei e occidentali aiutino i cristiani iracheni a rimanere nella propria terra: è questo l’appello alla comunità internazionale lanciato dall’arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Louis Sako, che si unisce così a quanto detto ieri dal primo ministro Nuri al-Maliki a margine della cerimonia di riconsacrazione della cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza, al centro di Baghdad. “Paesi come la Francia, la Germania, la Svezia o l’Australia concedono con facilità i visti alle famiglie cristiane – spiega parlando degli effetti involontari della prassi adottata in molti Paesi occidentali nei confronti delle comunità cristiane locali – questa accoglienza, però, finisce per incentivare la fuga dei cristiani dall’Iraq con la conseguenza che spesso perdono i contatti con le loro radici, si isolano e smarriscono la fede”. Invece di favorire l’emigrazione, quindi, si dovrebbero incentivare i cristiani, attraverso le parrocchie o istituzioni ad hoc, a restare nelle loro terre finanziando progetti nel campo dell’agricoltura, dell’educazione e del commercio, creando così nuovi posti di lavoro. Della stessa opinione – come riporta la Fides – anche il premier sciita, che ieri, dalla cerimonia di riconsacrazione della chiesa teatro di una strage nel 2010, cui ha preso parte anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha rivelato di aver chiesto al Papa un intervento per esortare i cristiani a restare in Iraq in modo che “l’Oriente non sia svuotato dai cristiani come l’Occidente non sia svuotato dai musulmani”. (R.B.)







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