2012-12-15 15:28:03

Elezioni in Giappone: favorito il partito conservatore


Giappone alle urne, domani, per le elezioni politiche anticipate. Secondo i sondaggi, il Partito Liberaldemocratico si avvia a riconquistare il potere a fronte di un previsto tracollo del Partito Democratico del premier uscente Yoshhiko Noda. A pesare sul voto la dura crisi economia che attanaglia anche il Giappone e l’instabilità politica che ha caratterizzato gli ultimi governi progressisti. Per un’analisi delle sfide che attendono il nuovo governo nipponico Marco Guerra ha intervistato Stefano Vecchia, giornalista esperto di Estremo Oriente:RealAudioMP3

R. – Il Paese è in stagnazione da molti anni ed è sull’orlo di una recessione. Evidentemente, questo spaventa; e quello che soprattutto spaventa ancora di più l’elettorato giapponese è che la classe politica ha dimostrato finora di non essere in grado di affrontare con flessibilità, con rapidità, con incisività i problemi che mano a mano sono sorti, come gli enormi costi della ricostruzione post-terremoto e post-tsunami e la crisi nucleare, ovvero sia il fatto che la sospensione della produzione di energia termoelettrica ha tolto un 30 per cento di disponibilità elettrica al Paese.

D. – I sondaggi prefigurano una netta affermazione del Partito Liberaldemocratico conservatore, e un tracollo dei Democratici attualmente al potere …

R. – Questo è dovuto soprattutto alla poca incisività dei governi democratici che si sono succeduti dal 2009 e hanno fallito uno dietro l’altro su problemi diversi; dall’altro lato, i Liberaldemocratici hanno una lunga tradizione di potere e hanno governato quasi ininterrottamente dall’inizio degli anni Cinquanta e, anche se hanno ingessato il sistema-Giappone, molti ricordano però che sotto il loro governo il Giappone ha sperimentato un progresso eccezionale – pagato a caro prezzo dal punto di vista sociale – e che comunque, in qualche modo, è un partito che ha garantito stabilità in momento anche di grave incertezza.

D. – Queste elezioni quali ripercussioni possono avere sullo scacchiere asiatico?

R. – I Democratici al potere hanno cercato – soprattutto, potrebbero cercare – una maggiore via di dialogo con la Cina, con cui hanno questo contenzioso territoriale aperto sulle Isole Senkaku-Diaoyu. I Liberaldemocratici sono, in quanto conservatori, meno propensi ad un dialogo. Teniamo presente che, al di là delle aperture che ci sono state, ci sono problemi che tengono viva una tensione che esiste dal dopoguerra e che continua tuttora. Oltretutto, a maggior ragione se i Liberaldemocratici dovessero avere l’appoggio – magari anche esterno – dei partiti nazionalisti, a quel punto i rapporti con Pechino sarebbero ulteriormente problematici, come anche quelli della Corea del Sud. Quindi, è un risultato che tocca anche un ambito più vasto dal punto di vista strategico, perché gli Stati Uniti hanno ribadito anche di recente il loro appoggio al Giappone e hanno ricordato l’accordo che li obbliga ad intervenire a sostegno del Giappone in caso di aggressione.







All the contents on this site are copyrighted ©.