Una delegazione dei Cappuccini in Georgia per valutare il ritorno dei frati nel
Paese
Una delegazione dei ministri provinciali cappuccini del Nord Italia si è recata nella
repubblica caucasica della Georgia per definire l’apertura di una missione in quella
regione. Accompagnati dal vescovo mons. Giuseppe Pasotto, il mese scorso hanno visitato
la città di Tbilisi dove dovrebbe avere inizio la presenza e l’attività pastorale
dell’Ordine, incontrando anche i religiosi e il clero già presente nella zona. L’amministratore
apostolico dei Latini, mons. Pasotto, due anni fa chiese al ministro generale che
i frati potessero ritornare in una terra in cui sono stati presenti fino al 1845,
quando furono cacciati dai russi. Salutando i frati alla porta della cattedrale di
Tbilisi, costruita dai Cappuccini, il vescovo ha spiegato perché ha voluto il loro
ritorno: “Voi esprimete uno stile di vita fraterno, conventuale - ha detto - questo
aspetto i nostri cattolici lo vedono solo nei monasteri ortodossi, e si chiedono se
esista o no una forma di vita simile anche nella chiesa cattolica”. “L’incontro con
la gente vi rende accessibili a tutti – ha aggiunto - e potete rendervi prossimi alle
tante situazioni di povertà che ci sono, diventando strumento di crescita e di evangelizzazione”.
Il viaggio dei ministri provinciali è stato breve, ma intenso, e ha dato modo di conoscere
concretamente la realtà del Paese (69.867 Kmq con circa 4 milioni e mezzo di abitanti,
di cui solo lo 0.8% cattolici) e di precisare le prospettive di una missione. Per
ora si è stabilito che i primi missionari arriveranno in Georgia nel prossimo marzo.
Per questo, a nome del ministro generale, è stato fatto un appello perché un buon
numero di religiosi, seguendo la voce dello Spirito Santo, si renda disponibili a
partire. (A cura di padre Egidio Picucci)