Papa, Messaggio per la pace. Il card. Turkson: la pace non è illusoria se fondata
in Dio
Dei punti salienti del messaggio del Papa per la pace del 2013, e delle prospettive
di riflessione che apre, si è parlato nella conferenza stampa tenuta ieri mattina
dal direttore della Sala Stampa Vaticana, padre federico Lombardi, con il cardinale
Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, mons. Mario Toso,
segretario del medesimo dicastero, e la dottoressa Flaminia Giovannelli, sottosegretario.
Il servizio di Fausta Speranza:
Pace e sviluppo
integrale dei popoli: questo il filo conduttore di una riflessione che va dalle criticità
degli attuali criteri di profitto finanziari e sociali, alle emergenze per i prezzi
delle derrate alimentari, del fenomeno dell’accaparramento di terre. “La crisi alimentare
– si sottolinea – non è da meno di quella finanziaria”. In tutto questo, la Chiesa
ribadisce la centralità del bene comune come fattore determinante per la crescita
nella pace della famiglia umana. Mons. Mario Toso:
"Verità, amore,
giustizia e libertà sono i quattro pilastri della pace".
La Chiesa chiede
nuove politiche del lavoro e nuovo sguardo sull’economia, sottolinea il cardinale
Turkson. E ricorda l’importanza di non restare alla sola dimensione umana:
"La
pace è dono messianico, ma è anche opera umana e presuppone, pertanto, un umanesimo
aperto alla trascendenza e all’etica della comunione e della condivisione".
Il
porporato sottolinea temi come la libertà religiosa che significa, spiega, non solo
libertà di culto ma anche di impegno sociale. E il cardinale parla di difesa della
vita:
"E’ importante per cooperare e realizzare la pace, che gli ordinamenti
giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano i diritti all’uso del principio
dell’obiezione di coscienza nei confronti della legge e di quelle misure governative
che attentano contro la dignità umana".
E poi il cardinale Turkson, presidente
del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace parla di speranza:
"La pace non
è illusoria e non è un’utopia. Radicata in Dio c’è sempre l’apertura verso il futuro
e da qui scaturisce anche la speranza per tutte le iniziative della persona umana".
Da mons. Toso l’invito a un impegno a livello internazionale concreto:
"Non
solo c’è da tener presente che, forse, si uscirà dalla crisi nel 2018. Ma c’è da tener
presente anche che, probabilmente, stando al fatto che i fondamentali del mercato
finanziario non sono sostanzialmente cambiati, sarà possibile anche un’altra crisi
finanziaria. Questo lo dicono le persone che studiano la materia, e la studiano seriamente.
Pertanto, bisogna dire che c’è da fare molto di più di quello che è stato fatto a
livello internazionale e a livello europeo: in Europa, si sta cercando di rendere
questi mercati più stabili, anche grazie all’opera della Banca centrale europea: ultimamente,
la Banca centrale europea ha riconosciuto il compito del controllo delle banche e
così via… Sono tutti piccoli passi, che denotano un cammino che però deve essere fatto,
di fronte ad una crisi così grave, con più celerità, con più decisione, confidando
soprattutto sul grande ideale – mi riferisco all’Europa – di un’Europa primariamente
dei popoli e poi dei mercati.
Alla sottosegretario, Flaminia Giovannelli,
il compito di raccontare qualcosa dell’attività del Pontificio Consiglio per la Giustizia
e Pace che gravita intorno a tutti questi temi. Con un appello in particolare perché
ci sia attenzione ai piccoli agricoltori:
"In realtà, sono i piccoli agricoltori
quelli che sfamano ed è tramite istituzioni di piccole aziende agricole che si aiuta
a fare sviluppo. E’ proprio lì che si impara lo sviluppo. Basti pensare un momento
agli agricoltori, anche quelli dei Paesi poveri, che si dedicano alla coltivazione:
un conto è coltivare e portare la loro opera per una grande piantagione di ananas,
di caffè, di cacao, un altro è coltivare il proprio campo. Questo aiuta a commercializzare,
ma aiuta anche a imparare a conservare ciò che si produce, perché uno dei problemi
gravi dei Paesi poveri – mancando molte volte l’elettricità e altro – è la difficoltà
di conservare gli alimenti che si hanno nei momenti in cui si possono produrre grazie
alla presenza di acqua, rispetto a momenti di grande siccità. Però, è soltanto se
uno ha a disposizione una sua fattoria personale di modeste dimensioni che riesce
ad imparare a fare tutto questo, altrimenti non c’è neanche motivazione. Direi, quindi,
che favorire lo sviluppo di piccole proprietà agricole e sostenere i piccoli agricoltori
è una cosa positiva e propositiva molto importante".
In definitiva, per
tutte le problematiche emerge l’importanza di contestualizzare tutto all’interno della
nuova evangelizzazione promossa dal Papa.