Nepal: i cristiani contestano il censimento del governo
I cristiani del Nepal hanno respinto gli ultimi dati diffusi governo del Nepal sulla
composizione religiosa della popolazione nel Paese himalayano. Il Rapporto del Censimento
2011, pubblicato nei giorni scorsi dal governo, afferma infatti che i cristiani in
Nepal sono 300mila, cioè l’1,4% della popolazione complessiva. Come riferito in una
nota inviata all’agenzia Fides, la “Federazione Nazionale dei Cristiani del Nepal”
(“Federation of National Christians-Nepal”, Fncn) contesta tali cifre, sostenendo
che il numero dei fedeli ammonta a circa 2,5 milioni. Secondo il segretario generale
della Federazione, C.B. Gahatraj, l'Ufficio centrale di statistica “ha deliberatamente
contato un numero più basso, dato che 300mila fedeli si contano solo all'interno della
valle di Kathmandu”. Ghataraj ha rimarcato che nel Paese “vi sono più di 8.500 comunità
cristiane, che fanno oltre 2,5 milioni di fedeli”. La Fncn, ha continuato il Segretario,
è in grado di fornire al governo “dati precisi e identità di ogni cristiano nepalese,
se necessario”, annunciando proteste “se il governo non accoglierà le richieste dei
cristiani, operando una necessaria correzione”. La Federazione, inoltre, ha colto
l’opportunità per invitare ad attuare l’accordo in sei punti raggiunto nel maggio
scorso fra governo e comunità cristiane. Bikash Bista, vicesegretario generale dell’Ufficio
Statistico, ha risposto che il modulo consegnato ai cittadini “lasciava agli intervistati
il compito di scrivere la propria religione”. Il Rapporto del censimento, ha detto,
“è semplicemente l'analisi dei dati che abbiamo ricevuto”. (R.P.)