Benedetto XVI: l’albero di Natale è segno della luce di Cristo. Chi tenta di spegnerla
rende il mondo buio
Nonostante il tentativo di cancellare il nome di Dio dalla storia, la sua luce continua
a risplendere sull’umanità attraverso Cristo. Lo ha affermato questa mattina Benedetto
XVI, nel ricevere in udienza la delegazione del piccolo paese molisano di Pescopennataro,
che quest’anno ha donato al Papa l’abete natalizio di Piazza San Pietro. Nel pomeriggio,
il monumentale abete è stato illuminato nel corso di una cerimonia, alla presenza
di mons. Giuseppe Sciacca, segretario generale del Governatorato. Il servizio di Alessandro
De Carolis:
Ogni volta che
l’uomo ha voluto spegnere nel mondo la luce accesa con la nascita di Gesù, il risultato
è stato un buio fatto di orrori. L’imminente accensione dell’albero di Natale in Piazza
San Pietro, accanto al Presepe in via di ultimazione, suggerisce a Benedetto XVI una
riflessione fatta di luce e di ombre. La prima, accecante, del Dio fatto uomo, “venuto
a dissipare le tenebre”. Le seconde, opera degli uomini, di quando – ha affermato
il Papa – nelle varie epoche si è tentato di spegnere la luce di Dio, per accendere
bagliori illusori e ingannevoli” e così “si sono aperte stagioni segnate da tragiche
violenze sull’uomo”:
“Questo perché, quando si cerca di cancellare il nome
di Dio sulle pagine della storia, il risultato è che si tracciano righe storte, dove
anche le parole più belle e nobili perdono il loro vero significato. Pensiamo a termini
come ‘libertà’, ‘bene comune’, ‘giustizia’: privati del radicamento in Dio e nel suo
amore, nel Dio che ha mostrato il suo volto in Gesù Cristo, queste realtà rimangono
molto spesso in balìa degli interessi umani, perdendo l’aggancio con le esigenze di
verità e di civile responsabilità”.
Invece, ha ribadito Benedetto XVI agli
abitanti della piccola località di Pescopennataro – poco più di trecento anime – da
cui proviene l’abete natalizio, nessuno è mai riuscito a sopprimere la storia di luce
di amore iniziata duemila anni fa a Betlemme:
“Questa luce altissima, di
cui l’albero natalizio è segno e richiamo, non solo non ha subito alcun calo di tensione
col passare dei secoli e dei millenni, ma continua a risplendere su di noi e a illuminare
ogni uomo che viene al mondo, specialmente quando dobbiamo attraversare momenti di
incertezza e difficoltà”.
Il Papa ha ringraziato per l’omaggio dell’albero
– un abete bianco di 24 metri, il cui legno verrà utilizzato per scopi solidali –
offerto dalla comunità molisana, guidata all’udienza dal vescovo di Trivento, Domenico
Scotti. Ed ha accompagnato il gesto con un auspicio, in sintonia con l’Anno della
Fede:
“L’abete bianco che avete voluto donarmi, cari pescolani e abitanti
dell’intera Regione del Molise, manifesta anche la fede e la religiosità della gente
molisana (…) E’ compito di ciascuno di voi e dei vostri conterranei attingere costantemente
a questo patrimonio e incrementarlo, per poter affrontare le nuove urgenze sociali
e le odierne sfide culturali nel solco della consolidata e feconda fedeltà al cristianesimo”.