Cina. Mons. Savio Hon: l'Associazione dei Vescovi Cinesi non ha potere di revocare
una nomina episcopale
In merito alla decisione, presa dalla cosiddetta Conferenza dei Vescovi Cattolici
di Cina e dall’Associazione Cattolica Patriottica Cinese, di ritirare l’«approvazione»
a mons. Taddeo Ma Daqin, il Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli, mons. Savio Hon Tai-Fai, attraverso l'agenzia Fides ha dato la sua risposta
espressa in quattro punti: 1) Nella Chiesa cattolica, le Conferenze Episcopali non
hanno la potestà di nominare o approvare un vescovo, di revocarne il mandato o di
imporre sanzioni contro di lui. Tanto meno lo può fare la cosiddetta Conferenza dei
Vescovi Cattolici di Cina, la quale non è stata riconosciuta dalla Santa Sede. Pertanto,
mons. Ma Daqin rimane nel suo ufficio di vescovo ausiliare di Shanghai. Il provvedimento
in parola, sotto il profilo ecclesiale, è quindi privo di qualsiasi valore giuridico;
inoltre crea inutilmente una divisione nel Paese. 2) Il presule si è comportato con
lodevole fedeltà alla Chiesa e ha professato sincero amore per la sua Patria. Il cardinale
Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha già espresso
sostegno a mons. Ma nel suo recente intervento, apparso nel N. 167 della rivista Tripod
di Hong Kong. 3) Numerosi fedeli cattolici da tutto il mondo si sono rivolti a questo
Dicastero per manifestare il proprio rammarico per il sopruso, commesso dalla cosiddetta
Conferenza Episcopale dei Vescovi Cattolici di Cina e dall’Associazione Patriottica.
Tale sopruso è tanto più doloroso, perché attenta alla comunione e alla disciplina
della Chiesa cattolica proprio nell’Anno della Fede. 4) I cattolici sono invitati
ad unirsi alle iniziative ecclesiali di preghiera, promosse in varie diocesi, per
manifestare partecipazione alle vicende di mons. Ma e di quanti in Cina vivono in
situazioni simili. A tal fine mons. Savio Hon chiede di includere un’intenzione di
preghiera nella celebrazione eucaristica. (R.P.)