Sud Corea: la "tristezza" dei cattolici per il missile nordcoreano
Che sia un missile o un satellite per le previsioni meteorologiche, il lancio avvenuto
nella notte tra martedì e mercoledì dell'Unha-3 da parte del regime di Pyongyang ha
scatenato le ire del mondo intero e ha riportato con prepotenza il rapporto fra le
due Coree all'interno del dibattito in vista delle elezioni presidenziali che si terranno
nel Sud il prossimo 19 dicembre. Nel frattempo una fonte della Chiesa cattolica locale
commenta "con tristezza" un atto "che ricadrà sulla popolazione nordcoreana, sempre
più isolata dal resto del mondo". Una fonte cattolica dell'agenzia AsiaNews infatti,
che ha visitato 5 volte la Corea del Nord negli ultimi 2 anni, commenta: "Il lancio
del missile è di fatto un errore gravissimo. Ma quello che mi muove, in queste ore,
è la tristezza per la popolazione innocente. Il dittatore potrà perdere il potere,
l'esercito potrà perdere le battaglie, ma sarà il popolo a perdere la vita. E questo
non soltanto in caso di guerra aperta: la provocazione provocherà una nuova chiusura
dei confini, e il sostegno ai civili si interromperà". Negli ultimi anni, su ordine
del presidente conservatore Lee, le Ong sudcoreane hanno ridotto in maniera sensibile
l'invio di aiuti al Nord. Solo la Chiesa cattolica, le denominazioni protestanti e
alcuni gruppi buddisti hanno ricevuto il permesso di continuare: "Ma è sempre più
difficile. E non c'è dubbio che, se il prossimo presidente dovesse essere conservatore,
che si oppone al dialogo con Pyongyang, le cose peggioreranno sempre di più". (R.P.)