Censimento nel Regno Unito: cristiani in calo. In aumento i cattolici nel Nord Irlanda
Tra il 2001 e il 2011 il numero di persone che si definiscono cristiane in Inghilterra
e Galles è passato dal 71,7% al 59,3%. Un dato rilevato dall’Ufficio nazionale di
statistica che la Conferenza episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles ha voluto
commentare così: “Una diminuzione nel numero di coloro che si definiscono cristiani
che riflette i recenti valori sociali”. I vescovi hanno evidenziato anche l’aumento
delle persone che si definiscono senza alcuna fede nel Dio della Bibbia (14,1 milioni
nel 2011), definendolo, come citato dall'agenzia Sir, un dato “non scoraggiante” perché
dimostra che “il cristianesimo non è più religione di cultura, ma di scelta e di impegno”,
e che “le persone fanno una scelta positiva nel definirsi cristiani”. Dalle statistiche
è emerso che un quarto della popolazione dichiara di non avere religione (nel 2011
era circa il 15%) e che il cristianesimo è ancora la religione più importante con
33,2 milioni di aderenti (59,3% della popolazione) seguita dall’islam (2,7 milioni
di persone, 4,8% del totale). Nonostante la situazione fotografata dalle statistiche,
i vescovi di Galles e Inghilterra sostengono che la popolazione cattolica è rimasta
costante e rappresenta il 9% di cittadini, un quinto dei quali frequenta la Messa
ogni settimana. In Irlanda del Nord invece muta a favore della comunità cattolica
la composizione per religioni della popolazione. I protestanti, tradizionalmente la
comunità più rappresentata, sono calati infatti al di sotto del 50%, mentre risultano
in aumento i cattolici. I protestanti si attestano in particolare al 48% sul totale
della popolazione. Rispetto al passato il calo è di alcuni punti: nel 2001 la quota
di fedeli protestanti risultava pari al 53%. Su un totale di circa due milioni di
abitanti, i cattolici sono invece aumentati dell’1%, arrivando a toccare quota 45%.
Secondo inoltre quanto emerso dalla ricerca, circa l’1% della popolazione risulta
appartenere ad altre comunità religiose, mentre coloro che si sono dichiarati non
affiliati ad alcuna comunità religiosa rappresentano il 5,6%. Uno dei fronti principali
su cui si incentra l’impegno della comunità cattolica in Irlanda del Nord è quello
della tutela della vita. Una serie di tentativi per introdurre la più permissiva legislazione
sull’aborto della Gran Bretagna anche in Irlanda del Nord sono stati promossi da alcuni
parlamentari. Inoltre, a Belfast, nei mesi scorsi è stata aperta la prima clinica
privata dove è possibile sottoporsi all’interruzione volontaria della gravidanza.
(L.P.)