Berlusconi: “Se Monti si candida, mi ritiro”. Il Pd con Sel, verso le primarie per
i parlamentari
"Se Monti guiderà i moderati, io farò un passo indietro". Lo ha detto stasera Silvio
Berlusconi. Intanto in Europa si sottolinea l'importanza del lavoro svolto dal Governo
Monti e si chiede a Roma di proseguire sulla strada delle riforme anche dopo le prossime
elezioni politiche, che insieme a quelle amministrative in Lombardia e Molise dovrebbero
svolgersi il 17 febbraio. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Tutti in attesa
che Monti sciolga il nodo del suo impegno diretto in politica. Una prospettiva alla
quale non crede Berlusconi, che stasera ha precisato: se però Monti si candidasse
a fare il leader dei moderati io farei il passo indietro. D'altra parte Berlusconi
deve fare i conti con il no della Lega alla sua candidatura e soprattutto con la dura
presa di distanza del Partito popolare europeo. E oggi il ministro delle Finanze tedesco
Schaeuble, entrando all'Ecofin, ha voluto sottolineare che “il governo Monti ha fatto
meglio del suo predecessore”. Monti da parte sua sottolinea: “Il precedente governo
ha lasciato moltissimo da fare. Paradossalmente - aggiunge - interrompere una riforma
prima che possa aver dato i propri frutti è perfino peggio che non farla per niente”.
Intanto i due partiti più grandi mettono a punto i propri equilibri interni. Da costruire
daccapo quelli nel Pdl. Da perfezionare quelli nel Pd, che dopo aver svolto le primarie
per il candidato premier annuncia ora quelle per la scelta dei parlamentari. Tensione
nel Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo caccia altri dissidenti che gli contestano una
gestione poco democratica. Poi attacca Monti, definito un un curatore fallimentare;
e parla dello spread come una allucinazione mentale di speculazione bancaria.