Unicef: nel 2012 nel Sahel curati 850mila bambini affetti da malnutrizione acuta grave
Secondo un rapporto dell''Unicef, si prevede che, nel corso del 2012, più di 850.000
bambini di nove Paesi della regione del Sahel avranno ricevuto cure salvavita contro
la malnutrizione acuta grave. Si tratta di una proiezione effettuata sulla base del
fatto che più di 730.000 bambini sotto i 5 anni di età sono stati curati presso i
Centri tra gennaio e la fine di settembre. L'Unicef, nel dicembre 2011, aveva lanciato
alla comunità internazionale un allarme: circa 1,1 milioni di bambini avrebbero sofferto
di malnutrizione acuta grave nel Sahel ed avrebbero necessitato di aiuti specifici.
Con i governi, le altre agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie,
uno dei più grandi sforzi umanitari nella regione è stato portato avanti grazie al
sostegno di importanti donatori e agli appelli di raccolta fondi lanciati dai Comitati
Nazionali per l'Unicef – tra cui quello italiano. Secondo il rapporto, i primi finanziamenti
da parte di donatori - come il Governo svedese e danese, l'Unione Europea e l'Usaid
- sono stati utilizzati per alimenti terapeutici pronti all'uso. Tuttavia, durante
tutto l'anno, sono state affrontate sfide significative per raggiungere coloro che
sono fuggiti nei Paesi vicini a causa del conflitto in Mali, dell' insicurezza e di
gravi inondazioni. Anche se le piogge sembrano favorire la produzione dei raccolti
nella maggior parte delle sub-regioni, le famiglie possono impiegare anche due anni
per riprendersi dalla perdita degli animali e devono pagare prezzi elevati per avere
un po' di cibo, per un periodo di tempo prolungato. Inoltre, la malnutrizione infantile
è una condizione che erode costantemente la capacità di assorbire le sostanze nutrienti.
"Purtroppo non esistono vaccini contro la malnutrizione acuta grave", ha dichiarato
Manuel Fontaine, direttore regionale dell'Unicef. "Molti bambini delle famiglie più
povere nel Sahel devono affrontare cicli che regolarmente mettono la loro vita in
pericolo. Nel 2012 un enorme sforzo ci ha permesso di dare ad ogni bambino - che è
potuto arrivare a un Centro di cure - il trattamento appropriato. Ma abbiamo bisogno
di arrivare ad una condizione in cui siano in piedi sistemi (di protezione) più solidi
e i Centri per il trattamento vedano molti meno bambini". (R.P.)