2012-12-11 16:44:30

Scampia, i parroci ci mettono la faccia


RealAudioMP3 "Qui quasi tutti pensano che le regole sono fatte per essere infrante e non per essere rispettate. Io ho altri progetti. Voglio prendermi un diploma e se possibile andare all'università, cercarmi un lavoro e farmi una famiglia lontano da Napoli, che comunque non è solo cattiveria. Bisogna conoscere delle persone che diventano punti di riferimento e guardare il bicchiere mezzo pieno". Ada va a scuola, al contrario di molti suoi coetani che a Scampia preferiscono solo "pensare al motorino, alla macchina, al fidanzato, al fumo". Frequenta l'IPIA (Istituto Professionale per l'Industria e l'Artiginanato) di Miano (NA). Con altri studenti del gruppo scolastico "Dignità e bellezza" ha deciso di metterci la faccia per combattere l'illegalità. Il suo insegnate di religione, Fedele Salvatore, denuncia che "Scampia ha bisogno di tanta quotidianità, non di grandi eventi o presenzialismo dei politici. Piano piano stiamo dando i nomi alle cose, ai palazzi e alle attività. Guardiamo non solo all'albero che viene distrutto ma alla foresta che cresce". Il gesuita P. Sergio Sala, della Rettoria Madre della Speranza, educatore e guida scout, parla del messaggio-preghiera dei parroci di Scampia - letto nella Solennità dell'Immacolata Concezione e nella seconda Domenica d'Avvento - rivolto ai criminali, ai genitori, agli amministratori. "A questi ultimi - spiega il sacerdote - si chiede di perseverare nella ricerca del bene comune prendendo decisioni che non necessariamente puntino all'ottenimento del consenso ma che significhino anche sacrificio". (di Antonella Palermo)







All the contents on this site are copyrighted ©.