"Qui quasi tutti pensano
che le regole sono fatte per essere infrante e non per essere rispettate. Io ho altri
progetti. Voglio prendermi un diploma e se possibile andare all'università, cercarmi
un lavoro e farmi una famiglia lontano da Napoli, che comunque non è solo cattiveria.
Bisogna conoscere delle persone che diventano punti di riferimento e guardare il bicchiere
mezzo pieno". Ada va a scuola, al contrario di molti suoi coetani che a Scampia
preferiscono solo "pensare al motorino, alla macchina, al fidanzato, al fumo". Frequenta
l'IPIA (Istituto Professionale per l'Industria e l'Artiginanato) di Miano (NA). Con
altri studenti del gruppo scolastico "Dignità e bellezza" ha deciso di metterci la
faccia per combattere l'illegalità. Il suo insegnate di religione, Fedele Salvatore,
denuncia che "Scampia ha bisogno di tanta quotidianità, non di grandi eventi o presenzialismo
dei politici. Piano piano stiamo dando i nomi alle cose, ai palazzi e alle attività.
Guardiamo non solo all'albero che viene distrutto ma alla foresta che cresce". Il
gesuita P. Sergio Sala, della Rettoria Madre della Speranza, educatore e guida scout,
parla del messaggio-preghiera dei parroci di Scampia - letto nella Solennità dell'Immacolata
Concezione e nella seconda Domenica d'Avvento - rivolto ai criminali, ai genitori,
agli amministratori. "A questi ultimi - spiega il sacerdote - si chiede di perseverare
nella ricerca del bene comune prendendo decisioni che non necessariamente puntino
all'ottenimento del consenso ma che significhino anche sacrificio". (di Antonella
Palermo)