Il card. Koch: l'Unità "visibile" della Chiesa non è "un'illusione"
L’unità “visibile” della Chiesa “è la grande promessa che ci fa Gesù e dunque non
può essere minimamente vista come un’illusione”. A mettere bene in chiaro l’obiettivo
dell’ecumenismo - riporta l'agenzia Sir - è stato il card. Kurt Koch, presidente del
Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, intervenendo ieri
pomeriggio ad una conferenza alla Pontificia università lateranense con una relazione
su “Unità: illusione o promessa?”. “La mentalità postmoderna - ha esordito il cardinale
- opera oggi anche all’interno del cristianesimo”. Prevalgono per esempio le correnti
favorevoli al pluralismo che “partono dal presupposto che non vi è solo una molteplicità
di religioni, ma anche una pluralità di rivelazioni divine, così che lo stesso Gesù
Cristo può essere considerato soltanto come uno dei tanti redentori e annunciatori
di una rivelazione nel mondo”. Alcuni poi ritengono che “ogni ricerca di unità - anche
e soprattutto nell’ecumenismo - deve essere guardata con sospetto. L’unità - ha aggiunto
il card. Koch - è vista dunque al massimo come riconoscimento tollerante della molteplicità
e della varietà, in cui si ritiene che la diversità riconciliata sia già stata realizzata”.
Ed è proprio sull’obiettivo stesso del dialogo che “ci troviamo - sono le parole del
cardinale - nel mezzo dello scontro ecumenico attuale”. Per il card. Koch, “il problema
principale consiste nel fatto che, nel corso degli ultimi decenni, l’obiettivo del
movimento ecumenico è andato man mano offuscandosi e soprattutto, da parte di non
poche Chiese e Comunità ecclesiali nate dalla Riforma, è stato progressivamente abbandonato
l’obiettivo originario dell’unità visibile nella fede comune, nei sacramenti e nei
ministeri ecclesiali sempre più a favore del postulato di un mutuo riconoscimento
delle diverse Comunità ecclesiali come Chiese e dunque come parti dell’unica Chiesa
di Gesù Cristo”. “L’unità visibile della Chiesa - ha aggiunto - risulta essere una
mera somma delle varie realtà ecclesiali, cosicché viene in mente, per analogia, l’immagine
di tante case monofamiliari, in cui le famiglie conducono la propria vita in maniera
indipendente e si invitano a pranzo di tanto in tanto”. Per la Chiesa cattolica, ha
precisato il card. Koch, “il modello originario dell’unità ecumenica è la Trinità”.
O, detto in maniera più precisa e utilizzando le parole dell’allora card. Ratzinger,
“il vero obiettivo dell’ecumenismo deve essere quello di trasformare il plurale di
Chiese confessionali separate le une dalle altre nel plurale di Chiese locali, che,
nella loro varietà di forme, sono realmente un’unica Chiesa”. (R.P.)