Egitto, ancora manifestazioni e tensione tra fazioni pro e contro Morsi
Continua lo stato di tensione in Egitto, nonostante la marcia indietro fatta dal presidente
Morsi sul decreto che ampliava in chiave autoritaria le prerogative del capo dello
Stato. Anche stamani al Cairo manifestazioni di opposte fazioni bloccano la città.
Si registrano anche violenze. Ci riferisce Giancarlo La Vella:
A piazza Taharir,
luogo simbolo della primavera egiziana, la tensione è già esplosa all’alba. Dieci
persone sono rimaste ferite nel corso di violenti scontri tra un gruppo di uomini
armati a viso coperto e manifestanti anti-Morsi. Un’anteprima preoccupante in una
giornata, quella odierna, che non si preannuncia di certo tranquilla. Tre le grandi
manifestazioni in programma: due della coalizione musulmana, a favore del presidente
Morsi e della svolta costituzionale islamica, un’altra dell’opposizione laica e liberale
davanti al palazzo presidenziale.
Clima bollente, dunque, a pochi giorni dal
referendum sulla Costituzione del 15 dicembre prossimo, mentre il capo dello Stato
ieri ha conferito all'esercito poteri di polizia, ordinando ai militari di preservare
la sicurezza e proteggere le istituzioni, con la possibilità anche di arrestare civili.
Intanto, c’è chi sta lavorando sul piano diplomatico per ricomporre le frizioni. L’università
egiziana, Al Azhar, importante centro teologico del mondo sunnita, esorta al dialogo
tra presidenza e opposizioni. Ma c’è anche chi getta benzina sul fuoco. Il leader
di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha incitato l'ex candidato alle presidenziali egiziane,
il salafita Hazem Abu Ismail, e i suoi seguaci a continuare la rivoluzione fino a
quando in Egitto non ci sarà il dominio della sharia.