2012-12-10 16:18:50

A Roma convegno sui minori stranieri in Italia


Sono oltre un milione i minori stranieri in Italia di questi 7mila quelli giunti in seguito all’emergenza generata dalla Primavera araba nei paesi del Nord Africa. Questi sono i dati emersi durante il convegno che si è tenuto ieri mattina a Roma organizzato dalla sezione italiana dell’Associazione per lo studio del problemi mondiale dei rifugiati. Tra i relatori presenti c’era Marco Accorinti, ricercatore del Cnr. Alessandro Filippelli lo ha intervistato: RealAudioMP3

R. – La nostra ricerca ha evidenziato che ci sono molti buchi neri, molte situazioni di disuguaglianza nel percorso di assistenza e d’inserimento del minore straniero non accompagnato. A seconda dei contesti locali, a seconda dei sistemi locali di welfare, quindi degli interventi nei comuni o degli interventi promossi dalle regioni, alcuni sono più fortunati di altri, alcuni hanno avuto un progetto di inserimento che possa anche andare oltre il 18.mo anno di età. La legislazione prevede che al raggiungimento della maggiore età il minore debba cambiare il proprio status di soggiornante nel nostro Paese; deve, però, convertire il proprio permesso di soggiorno, e se non si trova nelle condizioni di poter essere appunto inserito o con una casa o con un lavoro o con un percorso di formazione professionale, il minore – diventato adulto – si trova in una condizione di irregolarità.

D. – Qual è la dimensione quantitativa del fenomeno, dopo l’emergenza generata nei Paesi del Nord-Africa, in seguito alla “primavera araba”?

R. – Da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza fino al mese scorso, i dati governativi dicono che sono arrivati in Italia più di settemila minori, o meglio cittadini giovani al di sotto dei 18 anni dichiarati e che, secondo il principio di accoglienza e di tutela della condizione del minore, devono essere accolti in un percorso, che è un percorso di inserimento qui in Italia.

D. – Quali sono le prospettive per la tutela dei minori stranieri in Italia, alla luce dei tagli fatti al welfare per via della crisi?

R. – Possiamo dire che, in generale, i comuni italiani fanno notevoli sforzi nel garantire questo diritto al minore. Sicuramente i tagli al welfare incidono su tutte le condizioni di vulnerabilità e su tutti i percorsi di assistenza. La condizione dei minori, secondo i risultati dei nostri approfondimenti, nell’ambito dell’emergenza Nord Africa, è particolarmente grave e sarà ancora più grave a partire dal primo gennaio del 2013, ovvero quando finiranno i fondi destinati all’accoglienza in generale, all’emergenza. Quindi le regioni italiane dovranno da sole, senza l’intervento nazionale, garantire percorsi e progetti di assistenza.

Ultimo aggiornamento: 11 dicembre







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