Elezioni in Burkina Faso: vittoria del partito al potere del presidente Compaoré
In Burkina Faso, il partito del presidente Blaise Compaoré, il Congresso per la democrazia
e il progresso (Cdp), ha conservato la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento.
In base ai risultati provvisori diffusi dalla Commissione elettorale nazionale indipendente
(Ceni) e ripresi dalla Misna, al Cdp vanno almeno 58 seggi sui 127 da assegnare, a
cui si aggiungono altri 23 deputati di quattro partiti alleati. Tuttavia, il partito
presidenziale registra un lieve calo nei consensi: nell’assemblea uscente sedevano
73 deputati del Cdp, forte di una maggioranza di 99 seggi. Dalle prime stime, ancora
tutte da confermare, il tasso di partecipazione si aggira attorno al 70%. Si registrano
anche alcune polemiche per il fatto che l’istituzione elettorale non è ancora in grado
di diffondere i risultati completi del doppio voto della scorsa domenica, quando
per la prima volta nella storia 4,3 milioni di aventi diritto si sono recati alle
urne per le legislative e le locali. Sul versante delle legislative ci sono, infatti,
ancora 25 seggi da assegnare mentre nessun dato è stato finora comunicato per quanto
riguarda le municipali. “Non siamo in grado di proclamare i risultati della provincia
del Kadiogo (quella della capitale, Ouagadougou). Lo faremo appena sarà possibile”,
ha dichiarato Barthélémy Kéré, il presidente della Ceni. Eppure, sulla carta il processo
elettorale doveva essere più celere, trasparente e esente da contestazioni grazie
all’introduzione di nuove tecniche di registrazione e conteggio delle schede – in
particolare il censimento biometrico – richieste dall’opposizione che da tempo accusa
il potere di frodi su vasta scala. E’ proprio nel Kadiogo che si è svolto il braccio
di ferro elettorale più simbolico della tornata. François Compaoré, fratello maggiore
del presidente e suo consigliere – ritenuto suo possibile successore nel 2015 – si
è misurato al popolare e noto uomo d’affari Zéphirin Diabré, fondatore di una promettente
forza politica nata solo due anni fa, l’Unione per il progresso e il cambiamento (Upc,
opposizione), che in parlamento ha ottenuto 15 seggi. Altri 15 seggi sono andati all’Alleanza
per la democrazia (Adf-Rda, opposizione) di Gilbert Ouédraogo. Alcuni esponenti di
opposizione hanno già espresso “diffidenza” nei confronti del lavoro della Ceni, guardando
con “sospetto e poca credibilità all’impossibilità di pubblicare i risultati della
provincia strategica del Kadiogo”, annunciando la loro intenzione di introdurre ricorsi
“in caso di vittoria derubata”. Dopo la pubblicazione dei risultati provvisori e parziali,
il responsabile della Ceni ha ricordato a partiti e candidati la possibilità di presentare
ricorso per “scongiurare i rischi di divisioni e di crisi post-elettorale”. In base
al codice elettorale, candidati e partiti in lizza nelle 45 provincie di cui è composto
il Burkina Faso possono presentare ricorsi entro le 72 ore successive alla diffusione
dei dati provvisori da parte della Ceni; dovranno rivolgersi al consiglio costituzionale
per quanto riguarda le legislative o al tribunale amministrativo per contestare l’esito
delle municipali. Il doppio voto di domenica è stato globalmente contrassegnato da
un clima di calma e grande partecipazione; incidenti isolati si sono verificati a
Banfora, non lontano dalla frontiera con la Costa d’Avorio, dove alcune urne sono
state saccheggiate. Si è trattato del primo appuntamento con le urne dopo la crisi
socio-politica che nel 2011 ha fatto vacillare il presidente Compaoré – al potere
con un colpo di stato dal 1987 – e dell’ultimo scrutinio prima della scadenza naturale
del suo mandato nel 2015. (M.G.)