Censis: le famiglie italiane perdono il 40% della ricchezza in 10 anni
Le famiglie italiane sono sempre più fiaccate dalla crisi che sta determinando lo
“smottamento del ceto medio”. E’ quanto afferma il 46.mo Rapporto Censis sulla situazione
sociale del Paese nel 2012. Secondo il documento, negli ultimi dieci anni la ricchezza
dei nuclei familiari è diminuita del 40% e si concentra nelle fasce anziane della
popolazione. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Sempre più rinunce
e rinvii, il reddito a disposizione non è sufficiente a coprire le spese. In queste
condizioni, c’è il 18% delle famiglie italiane che nel 52% dei casi ha intaccato i
risparmi preesistenti arrivando addirittura a vendere oro e preziosi: negli ultimi
due anni, hanno fatto così due milioni e mezzo di nuclei familiari. Domenico De Masi
è docente di Sociologia del Lavoro all’Università La Sapienza di Roma:
“La
dinamica mondiale porta ad avere un arricchimento progressivo dei Paesi poveri, che
costringe ovviamente i Paesi ricchi a frenare la loro corsa o addirittura a indietreggiare
un po’. Tutto quello che sta accadendo in Italia non è altro che un assestamento progressivo
su una decrescita che potrebbe essere equilibrata se fosse guidata dal centro. Comunque,
per fortuna, c’è la saggezza dei singoli italiani, che man mano si stanno adattando
a questa situazione strutturale completamente inedita”.
Il Rapporto segnala
che la crisi ha colpito in modo particolare gli under 35, che hanno visto peggiorare
enormemente la propria condizione sia a casa e sia sul lavoro. Per quanto riguarda
la formazione, tra il 2007 e il 2010 sono in calo le immatricolazioni all’Università
(6,3%) e in aumento (2,7%) i percorsi di studio tecnico-scientifici:
“Bisogna
recuperare la soddisfazione dei bisogni che attengono alla nostra radice umana: il
bisogno di introspezione, di amore, di gioco, di amicizia, di bellezza, di convivialità…
Sono tutti bisogni che possono essere soddisfatti senza spendere una lira, ma che
procurano una dose maggiore di felicità”.
Intanto, nel Paese emergono nuovi
comportamenti di consumo: 2,7 milioni di persone hanno deciso di coltivare ortaggi,
le biciclette vendute sono state 3 milioni e mezzo. Nella lista c’è anche la riduzione
di sprechi ed eccessi (85%), la ricerca delle offerte (73%) e la revisione degli spostamenti
per risparmiare sui carburanti (62,8%). A livello valoriale, invece, si evidenzia
uno scarso coinvolgimento dei cittadini nelle manovre di rigore del governo, mentre,
per esempio, il 71% degli italiani si dichiara favorevole a concedere la cittadinanza
ai figli degli stranieri nati nel Paese:
“Non c’è dubbio che esista uno
scollamento tra il 'Palazzo' e la 'tribù'. La tribù capisce che ad esempio deve vivere
con maggiore austerità, mentre il Palazzo continua a sprecare. La tribù capisce che
occorre maggiore solidarietà, mentre il Palazzo non vara le leggi che consentono questa
solidarietà, come nel caso della cittadinanza ai figli degli immigrati”.