Restaurati gli affreschi di Giotto nella Cappella di San Nicola ad Assisi
Celata finora da uno strato nero, la brillantezza dei colori degli affreschi giotteschi
nella Cappella di San Nicola all’interno della Basilica Inferiore di san Francesco
ad Assisi, torna a rivelarsi al pubblico. Presentato questa mattina ad Assisi, alla
presenza del ministro per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi, il restauro
del ciclo pittorico, recuperato dopo il sisma del ’97. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Dopo due anni
e mezzo di lavori di restauro tornano a splendere nella loro bellezza l’azzurrite,
la terra rossa, l’oro zecchino e le cromie tutte degli affreschi di Giotto nella Cappella
di san Nicola all’interno della Basilica Inferiore di san Francesco ad Assisi. Costruita
intorno al 1270-80 nel transetto destro dell’aula di culto e concepita come cappella
sepolcrale del cardinale Gian Gaetano Orsini, fu interamente affrescata dal maestro
dell’arte italiana e costituisce una delle sue prime opere pittoriche. Il custode
del Sacro Convento padre Giuseppe Piemontese:
“Qualcuno nel passato
aveva messo in dubbio la paternità di Giotto ma i restauri hanno rivelato chiaramente
la sua paternità. Pare che ci sia anche una firma di Giotto.
Gli studiosi lo accerteranno. E’ stato recuperato un patrimonio inestimabile”.
La
cappella versava in condizioni critiche, chiusa al pubblico e non utilizzata. Il terremoto
non aveva causato crolli come nella Basilica Superiore, ma piccoli distacchi di intonaco.
Inoltre la brillantezza cromatica degli affreschi era coperta da una coltre nera di
umidità e polvere. Il capo restauratore maestro Sergio Fusetti:
“Quando
siamo andati vicino agli affreschi abbiamo visto che questa cappella versava in pessime
condizioni. Ora è tornata al suo originario splendore: è ricchissima, piena di decorazioni
rifinite in oro zecchino: prima non si vedeva nulla di tutto questo”.
L’inaugurazione
della cappella avviene nella memoria liturgica di san Nicola, vescovo di Mira, nell’odierna
Turchia, da qui l’auspicio che questo restauro incoraggi il cammino ecumenico con
la Chiesa d’oriente. Ancora padre Piemontese:
“Ci auguriamo che i fedeli
vengano non soltanto per ammirare Giotto ma anche per pregare San Nicola”.