2012-12-06 08:12:53

L'Europa a confronto sulla povertà: oltre 110 milioni di persone in difficoltà


Un grido d’allarme sulla povertà dilagante in Europa giunge dalla convention sulla Piattaforma contro la povertà e l’esclusione sociale, che ha aperto i battenti ieri a Bruxelles. Un messaggio importante per le istituzioni europee in cerca di soluzioni adeguate per uscire dalla crisi. Sentiamo il nostro inviato a Bruxelles, Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Oltre 110 milioni di cittadini europei si trovano in difficoltà; 42 milioni di persone non hanno denaro per pagare l’affitto, né il cibo, né ogni altra necessità materiale. E’ il quadro drammatico emerso, qui a Bruxelles, nella prima giornata di lavori della convention sulla Piattaforma contro la povertà e l’esclusione sociale. Numeri da far tremare i polsi, anche alle Istituzioni europee, che si chiedono quale sia la via d’uscita da una crisi che ha messo in ginocchio il sistema sociale europeo; quello che fino al 2008 – anno d’inizio della crisi – era considerato in tutto il mondo un modello da imitare. Ed il presidente della Commissione Ue, Barroso è chiaro nel dire che questo è il momento di agire, mettendo insieme, in sinergia, il livello centrale – quello di Bruxelles – e quello periferico – dei singoli Paesi. Da parte sua il presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, calca la mano sul concetto di solidarietà. “Devono essere i Paesi con le spalle grosse - afferma – a dare una mano a quelli deboli” . Messaggio fortemente sociale, che rafforza la denuncia portata sul palco dal ministro del lavoro cipriota, la signora Charalambous, che dice basta con l’austerity, perché “produce ulteriore povertà e strangola i cittadini”.

Crisi economica e misure inefficaci. Questo sinora il quadro che in Europa, che va di pari passo all’aumento della povertà della popolazione. Ce ne parla Walter Nanni, della Caritas Italiana, intervistato a Bruxelles da Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

"Le misure anticrisi non sono servite a molto, anzi: hanno peggiorato la situazione. Per cui noi abbiamo, in questo momento, un drastico aumento di persone che chiedono aiuto alla Caritas e un aumento, quindi, anche delle risposte che dobbiamo dare. Sono soprattutto adulti che hanno perso improvvisamente il lavoro, ragazzi con contratti di lavoro temporaneo, immigrati - anche - che dopo quattro-cinque anni, tornano alla Caritas a chiedere aiuto; nonni o genitori costretti a vendere la nuda proprietà dell'abitazione o addirittura fenomeni come l'aumento dei suicidi tra gli imprenditori ...".







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