2012-12-06 16:38:54

Legge elettorale, per i cattolici la mancata riforma aiuta l'antipolitica


RealAudioMP3 "Lo spettacolo che i partiti di maggioranza stanno dando in queste ore, rimandando la riforma della legge elettorale, è sicuramente un grande contributo all'antipolitica e al grillismo". Lo afferma Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori, una delle realtà del Forum delle associazioni cattoliche riunitesi a Todi l'ottobre scorso. "Non fare una riforma è un errore gravissimo - aggiunge Costalli - che sarà pagato in campagna elettorale da chi prima ha urlato contro il 'Porcellum' e poi, di fatto, lo ha difeso". "Sono state tante le voci della società civile che in questi mesi hanno invocato la riforna della legge elettorale come uno degli esiti conclusivi di questa legislatura" aggiunge Alberto Lo Presti, docente all'Angelicum. "Questo nulla di fatto sembra invece il rantolo di una legislatura incapace di superare l'ambito degli interessi di cortile e capace di affossare un progetto di riforma sentito da tanti, raccomandato da molti e ha anche un rilievo di natura internazionale a livello di mercati". "E' chiaro ormai - aggiunge Costalli - che i due grandi partiti attualmente al Governo hanno l'intenzione di mantenere le nomine e le liste chiuse"."Anche se si arriverà a un accordo - spiega ancora Lo Presti - c'è il rischio che si tratti di una sorta di scambio di favori, mentre servirebbe un progetto lungimirante, che non sia frutto solo di strategie per neutralizzare l'avversario. Osservare questo spettacolo in cui la legge elettorale è ostaggio di posizioni che si smarcano dalla paura del tracollo è proprio improvvido. Questo tira e molla non fa che rafforzare l'antipolitica e l'astensionismo. E' in gioco la dignità della classe politica". "Nonostante il nostri impegno a promuovere il dialogo tra i partiti su questo fronte non abbia dato gli esiti sperati - aggiunge Iole Muccicone, Movimento politico per l'unità, (Focolari) - noi, di fronte a un Parlamento ancora una volta espressione delle segreterie politiche piuttosto che dei cittadini - raddoppieremo gli sforzi per essere presenti capillarmente sul territorio per richiamare i politici al loro senso di responsabilità". (A cura di Fabio Colagrande)







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