I vescovi irlandesi: no alla revisione della legge contro l'aborto
I vescovi irlandesi ribadiscono che la società ha il dovere di difendere e promuovere
il diritto alla vita sia della mamma incinta che del bimbo che porta in grembo. L’intervento
dei vescovi è stato reso noto mercoledì scorso al termine della loro assemblea invernale,
il giorno dopo la pubblicazione di un Rapporto presentato da un “gruppo di esperti”
istituito dal governo, che suggerisce una legge in favore dell’aborto. All’inizio
di questa settimana, circa 8 mila persone si sono riunite per una veglia davanti al
Parlamento, chiedendo al governo di sostenere il diritto alla vita del bambino non
nato, perché sancito nella Costituzione irlandese. Emer McCarthy, della nostra
redazione inglese, ha chiesto a mons. Kieran O’Reilly, vescovo della diocesi
di Killaloe, quali siano le preoccupazioni della Chiesa:
R. – The main concern
would seem that there is an attempt being made to … La preoccupazione maggiore
consiste nel fatto che sembra ci sia un tentativo di arrivare ad una legislazione
in favore dell’aborto. La nostra posizione afferma che anche un aborto limitato a
certe condizioni resta comunque un aborto, e noi abbiamo rilevato che ci sono gravi
lacune e vuoti. Una delle opzioni potrebbe essere un altro referendum, che però non
è stato nemmeno menzionato. Noi crediamo che i termini di riferimento siano stati
inutilmente ristretti al gruppo di esperti e che lo scopo ultimo fosse la creazione
di una normativa per l’introduzione dell’aborto, sia pure in termini limitati. E questo
non possiamo accettarlo. Tra le opzioni più serie, dovrebbero esserci linee guida
più attente per aiutare e orientare la professione medica nell’affrontare situazioni
di malattie gravi di donne incinte.
D. – Ci sono stati, negli ultimi 20 anni,
numerosi referendum che trattavano della legislazione sull’aborto, in Irlanda, e che
sono stati sistematicamente rifiutati dal popolo irlandese. Martedì scorso, oltre
8 mila persone si sono riunite per una veglia davanti al Parlamento, chiedendo al
governo di mantenere le sue promesse “pro-vita”. Al di là della Chiesa, il popolo
irlandese continua a restare per la vita?
R. – There are many groups, other
than Christian groups also, who are concerned … Ci sono molti altri gruppi, al
di là dei cristiani, che sono preoccupati per i cambiamenti che si stanno verificando
nel Paese; noi vogliamo mantenere e conservare la situazione esistente nel nostro
Paese, che è di un forte atteggiamento “pro-vita”. Noi siamo convinti che nel nostro
Paese abbiamo uno dei migliori sistemi di assistenza medica per la cura della madre
e del bambino e siamo convinti che si farà sempre il possibile, e nel migliore dei
modi, perché siano accuditi entrambi. C’era uno dei cartelloni, alla manifestazione
dell’altra sera, davanti al Parlamento, che diceva: “Amateli tutti e due”. Ecco, questo
è il principio di fondo al quale vogliamo attenerci.