Emergenza Sud Sudan: ancora violenze nello Stato di Jonglei
Da oltre un anno in Sud Sudan è emergenza umanitaria. Guerra, epidemie, malnutrizione
sono solo alcuni dei flagelli che ogni giorno la popolazione si trova a dover affrontare.
A luglio, un'indagine epidemiologica condotta dall’organizzazione Medici Senza Frontiere
(Msf) nei campi profughi vicino al confine con il Sudan, aveva evidenziato un tasso
di mortalità due volte superiore alla soglia di emergenza. Ogni giorno - riferisce
l'agenzia Fides - morivano 5 bambini. Oggi le violenze nello Stato di Jonglei colpiscono
anche le strutture di Msf impedendo l’accesso all’assistenza sanitaria ad una popolazione
già vulnerabile. Nel rapporto “Sud Sudan, una crisi dimenticata. Come le violenze
contro i civili stanno devastando le comunità e impediscono l’accesso a cure salvavita
nel Jonglei”, recentemente pubblicato, gli operatori di Msf sottolineano l’impatto
devastante della violenza sulla vita e sulla salute dei civili nello Stato. Fra le
vittime ci sono molte donne e bambini. Altri scontri tra un gruppo di miliziani e
le forze armate sud sudanesi hanno aumentato la violenza e causato una fuga di massa
durante il picco della stagione della malaria. Più del 50% delle ferite da arma da
fuoco curate da MSF dopo un attacco a gennaio 2012 erano state inferte a donne e bambini.
Intere comunità sono fuggite per salvare la vita all’interno della boscaglia. Senza
un rifugio, cibo o acqua potabile, sono vulnerabili alla malaria, alla polmonite,
alla malnutrizione e alla diarrea. (R.P.)