Egitto: 7 morti negli scontri al Cairo tra sostenitori e oppositori del presidente
Morsi
In Egitto precipitano le contestazioni contro il presidente Morsi. Questa notte al
Cairo attorno al palazzo presidenziale si sono fronteggiati sostenitori ed oppositori
del Capo di Stato 7 i morti, 350 i feriti secondo l'agenzia egiziana Mena. E sempre
fuori dal palazzo presidenziale,sono stati schierati stamani almeno tre carri armati
e due camionette. Marina Calculli:
La protesta
pacifica dei liberali di fronte al palazzo presidenziale di Ittihadiyya si è trasformata
ieri in un affronto violento con i sostenitori di Morsi. Due morti – una donna e un
esponente dei Fratelli Musulmani – e un’altra persona in coma, hanno dato concretezza
al peggiore degli scenari. Quello che anche lo stesso presidente aveva cercato di
evitare, ribadendo in più di un’occasione che la protesta era un diritto sacrosanto
dei manifestanti. C’è chi ora dice che il sangue fa perdere la legittimità al governo
– una legittimità che ancora prima era stata contestata dopo che Morsi si era attribuito
poteri assoluti, con la cosiddetta dichiarazione costituzionale del 22 novembre. Ieri
il presidente ha detto che non userà quei poteri. L’editto tuttavia non è stato ritirato
come ha chiesto la piazza. E parallelamente il governo ha ribadito che la bozza della
Costituzione non verrà cambiata e, così com’è, sarà sottoposta a referendum il 15
dicembre: di fatto nessuna delle richieste dei manifestnti è stata presa in considerazione.
La squadra di Morsi tuttavia non è compatta attorno al suo vertice: 17 consiglieri
hanno già dato le dimissioni. Uno di loro ha dichiarato che “l’Egitto è più grande
di un’élite dalla mente chiusa”.