2012-12-05 12:32:14

Pellegrinaggio di Taizé a Roma. Il cardinale Vallini: ridare fiducia ai giovani


Saranno oltre 40.000 i giovani, provenienti da tutta Europa, che hanno aderito al 35.mo “Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra” promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé a Roma dal prossimo 28 dicembre al 2 gennaio. L’evento, organizzato in collaborazione con il Vicariato di Roma, è stato presentato martedì scorso nel Vicariato. Sul significato di questa iniziativa, ascoltiamo il cardinale vicario Agostino Vallini, al microfono di Silvia Giovanrosa:RealAudioMP3

R. - A me pare che questa iniziativa di Taizé, accolta, incoraggiata e sostenuta dalla Diocesi di Roma e dallo stesso Santo Padre, sia davvero un’iniziativa di grande importanza. Viviamo un momento storico dove un po’ tutti sono preoccupati e perplessi dell’avvenire, e il fatto che i giovani siano loro stessi i protagonisti di questo messaggio di fiducia è altamente significativo; quindi il messaggio è nell’evento stesso e ci auguriamo che possa davvero produrre frutto, perché il grave rischio è quello che i giovani perdano la fiducia. Lo sentiamo ripetere un po’ tutti i giorni: “Non c’è fiducia, non abbiamo futuro…”. È vero, anche noi adulti, anche noi pastori, siamo molto preoccupati di questo. Io personalmente non perdo mai occasione di poter parlare di questo argomento anche con i responsabili delle istituzioni, perché l’attenzione ai giovani abbia veramente un privilegio sulle altre questioni visto il momento estremamente delicato.

D. - Questo sarà un pellegrinaggio a due dimensioni: avremo i giovani in pellegrinaggio e avremo l’accoglienza delle famiglie…

R. – Intanto, il fatto che una famiglia accolga significa che già è aperta alla fiducia; se non si ha fiducia la porta resta chiusa. Secondo, l’esperienza ci dice - questo lo abbiamo già vissuto anche durante la Giornata mondiale della gioventù - che le famiglie che accolgono mostrano certamente fiducia e disponibilità verso i giovani, ma alla fine sono arricchite dalla presenza dei giovani. E questa osmosi arricchisce e migliora la vita di tutti. Quindi è assolutamente da incoraggiare.

Sul pellegrinaggio a Roma, sentiamo anche frère David della Comunità di Taizé, sempre al microfono di Silvia Giovanrosa:RealAudioMP3

R. - I giovani vengono in pellegrinaggio per pregare qui a Roma insieme ai giovani di tutta Europa e ai cristiani di Roma per scoprire la Chiesa di Roma, una Chiesa che ha una storia di duemila anni e che è unica come testimonianza per questi ragazzi che cercano di essere cristiani impegnati nella società di oggi. Non è facile per molti; non hanno un futuro chiaro, non sanno come costruirlo, ma vogliono vivere aperti agli altri, non sono chiusi in se stessi con i propri problemi, ma vogliono vivere in un mondo più fraterno, più giusto, dove la pace diventa una ricerca comune. E la fede cristiana, la fede in Cristo, non è qualcosa che si vive solo la domenica quando si va in chiesa, ma è piuttosto una spinta, un’ispirazione per vivere impegnati nella società. I giovani trovano l’ispirazione nell’incontro con gli altri, nel pellegrinaggio qui a Roma, per poi continuare il loro cammino di fede nel proprio Paese.

D. - Cosa cercano i giovani che vengono a fare questo pellegrinaggio?

R. - Penso che arrivano qui con molte domande. C’è una grande diversità di giovani, ma quello che è comune a tutti è il bisogno di spazi per fermarsi e pregare; si sentono molto appoggiati da tutti questi ragazzi che vengono qui in numero impressionante per pregare e dare un sostegno molto forte. E poi farlo qui a Roma, nelle sue grandi basiliche… Sarà proprio un pellegrinaggio tra le basiliche: ogni volta pregano in una basilica diversa, e penso che questo li apra molto ad una dimensione universale della Chiesa, nello spazio e nel tempo, nella famiglia umana, e tra le diverse generazioni.

D. - Con i giovani di Taizé camminano i giovani di tutto il mondo che sono alla ricerca di qualcosa…

R. - Certo, cercano la fiducia in Dio e tra i popoli, tra le persone. Questi giovani che vengono qui, non sono giovani che appartengono ad un movimento, ad un gruppo specifico; appartengono a molti movimenti, a molti gruppi di parrocchie e diocesi e quello che li unisce tutti è il desiderio di camminare insieme e di fare un’esperienza di comunione. Non c’è un movimento di Taizé, non ci sono gruppi di Taizé; c’è una comunità di fratelli che accoglie questi giovani e cerca di aiutarli a vivere l’incontro con Cristo affinché possano aprirsi agli altri.


Per l’accoglienza degli oltre 40 mila giovani a Roma, ascoltiamo frère Marek: RealAudioMP3

R. - Siamo sempre in contatto con le parrocchie che hanno già risposto positivamente e vogliono accogliere i giovani, soprattutto siamo in contatto anche con quelle che sono un po’ incerte. Allora, sarebbe così bello che tante parrocchie accolgano cento persone o cinquanta persone, in quanto è più facile che accoglierne duecento. Inoltre abbiamo già trovato la disponibilità di tante famiglie che vogliono accogliere i giovani. Le iscrizioni sono molte: più di 30 mila ragazzi vogliono venire qui; allora sarebbe così bello che tutti possano essere accolti nelle famiglie, nelle case dei cittadini di Roma.

D. - Un piccolo riferimento a cui rivolgersi…

R. - Se qualcuno desiderasse dare una mano in questo senso, può rivolgersi alla parrocchia più vicina - a Roma ce ne sono tante - o al nostro centro di preparazione che si trova in Via Don Orione, 8. I riferimenti si possono trovare anche sul sito internet all’indirizzo: www.taize.it.

Ultimo aggiornamento: 6 dicembre







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